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Cronaca

Il blog di Franco Parlavecchio | "Sarà meno di un’influenza stagionale": quando le fake news sono degli esperti

Fake news. Quante volte avete sentito pronunciare queste parole da quando si è iniziato a parlare di Coronavirus? Quante favole ci hanno raccontato poi successivamente ritrattate? Questa volta la colpa non è dei politici, almeno non solo, ma di coloro che vengono definiti esperti o presunti tali.

Giusto per fare qualche esempio:

  • Il virus non arriverà in Italia, o anche se farà la sua comparsa sarà meno di un’influenza stagionale.
  • Meglio rimanere in casa; no meglio uscire per far vivere le città. No chiudetevi definitivamente con il lucchetto.
  • Le mascherine non servono a niente, inutile metterle. Ma forse qualche volta sì… Fino a: non si può uscire senza indossare la mascherina.
  • Il virus sparirà con il caldo. Peccato che da tempo il virus viaggia tranquillamente in Paesi dove le temperature si attestano, in media, sopra i trenta gradi.
  • Il virus rimane attivo pochi minuti sulle superfici. Per poi scoprire che a seconda del materiale si mantiene vivo per qualche giorno
  • Il virus non si trasmette attraverso gli animali; poi hanno trovato animali infetti per colpa delle persone e poi chissà…. Ma non sarebbe stato meglio mandare messaggi tipo “non siamo ancora sicuri su come si trasmette ma gli animali sono componenti della nostra famiglia e come tali vanno trattati e curati”…. No, troppo semplice.
  • L’unica soluzione è il vaccino. Ma il virus si modifica e sono state già isolate diverse mutazioni. A meno che non intendano vaccinarci obbligatoriamente per tutte le "cinquanta sfumature di Covid", magari anche quelli che hanno gli anticorpi... E come la mettiamo con quelli che una volta guariti si sono riammalati di Coronavirus? Forse hanno fatto dei tamponi fake? Facciamo anche il conto delle cure possibili che abbiamo sentito, almeno una per Regione; comunicazioni senza controllo...  

Gli stessi che hanno creato allarmismo oggi minimizzano, magari supportati da alcuni organi di informazione o associazioni di categoria, un po’ come i decreti del Governo, sono riusciti ad alimentare la confusione nelle persone; mai una certezza. 


Siamo stati tempestati da una continua informazione a direzione unica sul lockdown e da un momento all’altro è stato dato un altro ordine, ora è tutto “open up”, rimangiandosi di fatto tutto quello che è stato propagandato prima. E’ bastato un attimo. Ma chi sono veramente questi esperti? Come facciamo a destreggiarci tra le loro poco credibili verità? Anche gli “esperti” hanno bisogno di visibilità nella società della comunicazione, malati di narcisismo. Che importa se hanno raccontato volutamente una balla o che la favoletta è dovuta alla loro ignoranza. Nella nostra società di raccomandati anche molti tecnici hanno ricevuto una bella spinta.
E domani quale sarà la prossima fake?

LEGGI SUL SITO tutte le altre news di Franco (www.francoparlavecchio.it)
 

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