Città della Pieve, bimbo ucciso a coltellate. Investigatori a caccia di file audio, foto e messaggi
Il gip Avila chiederà di sentire il padre del bimbo con una rogatoria internazionale
Acquisire il file audio inviato da Katalina Erzsebet Bradacs al padre del piccolo Alex, ucciso con sette coltellate a Po’ Bandino. Un audio nel quale la donna avrebbe affermato di aver ucciso il figlio per vendetta nei confronti dell’ex. È quanto chiede la Procura di Perugia alla magistratura ungherese. Un file audio di cui ha parlato la stampa magiara e cui ha accennato anche l’uomo.
Città della Pieve, bimbo ucciso a coltellate: "Una falsa versione preparata in anticipo"
La Procura di Perugia ha chiesto anche ai tecnici di estrapolare il contenuto dei telefoni cellulari sequestrati, verificando l’invio di sms, messaggi sui social o app di comunicazione, foto e filmati. Da ricercare anche la lama spezzata del coltello con il quale sarebbe stato ucciso il piccolo Alex.
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Il giudice per le indagini preliminari Angela Avila ha chiesto di sentire, con rogatoria internazionale, anche il figlio della donna, che avrebbe ricevuto un messaggio dalla madre con la foto del fratello colpito a morte e il padre del bimbo.
Dall’Ungheria, intanto, arriva la sentenza del tribunale che aveva affidato il piccolo al padre, concedendo il diritto di visita alla donna, ma solo per 3 ore e sotto sorveglianza. Il giudice magiaro, quindi, aveva ritenuto non affidabile la donna.