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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il caso, bambine sottoposte a infibulazione per conservare la verginità: genitori a processo

La storia venne a galla nel 2014 e i genitori di origini nigeriane, ma residenti in Umbria, accusati di aver sottoposto le figlie alla pratica dell'infibulazione, sono stati rinviati a giudizio

Una pratica vietata in Italia, quella dell’infibulazione, dichiarata reato dal 2006, ma in qualche cultura ancora in auge. Ed è per questo che due bambine nate nel nostro paese, ma figlie di due genitori nigeriani, residenti in Umbria, sono state sottoposte all'infibulazione, una mutilazione genitale per preservare la verginità fino al matrimonio. A finire sotto la lente della giustizia madre e padre delle piccole, che ieri sono stati  rinviati a giudizio dal giudice Avenoso e per loro il processo inizierà a dicembre del 2017.

Accade da noi: infibulazione per due bimbe... per conservare la verginità

La storia venne a galla nel 2014, secondo quanto ricostruito, le minorenni furono infibulate mentre si trovanano fuori dal territorio nazionale, nel paese d'origine dei genitori. In Nigeria, fino al 2015, era comunemente praticata per ragioni di natura culturale. I genitori, difesi dall'avvocato Barbara Romoli, confessarono che la decisione era stata presa dai nonni, dove erano ospiti le bimbe, mentre loro due erano in Italia per lavorare. Ma i genitori, nel 2014, furono sottoposti alla misura degli arresti domiciliari, in seguito revocati. Ora si dovrà aspettare l'inizio del processo. Anche se il fatto è stato commesso all’estero, è stato comunque realizzato in danno di cittadini stranieri nati e residenti in Italia. 

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