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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Elce / Piazza S. Francesco al Prato

La star mondiale della scultura a Perugia: il dono all'Accademia di Belle Arti

Beverly Pepper, in Accademia, non finisce di stupire: "Il regalo? Me lo hanno fatto gli studenti"

Beverly Pepper, in Accademia, non finisce di stupire. Per le proprie dichiarazioni di poeticaanticipate da Perugia Today in forma esclusiva – non meno che per le sue idee in merito alla futura collocazione dell’opera “Ascensione”, da lei donata all’Aba. Pubblicamente, ricordando il significato dell’esperienza del workshop coi 12 studenti, “9 donne!”, dice con entusiasmo. E aggiunge che occorre “imparar facendo” e che tocca lasciarsi guidare dalla materia. Che non va contrastata ma “assecondata”. Anche se la realizzazione di ogni opera costituisce una piccola “battaglia” considerando che, dantescamente, “a risponder la materia è sorda”.

Ma, anziché opporsi, l’artista deve avere il coraggio di “mettersi in gioco, collaborando con la materia”. Ed ecco che, miracolosamente, un taglio impossibile offre possibilità impreviste. Poi fa ridere l’uditorio (di professori, accademici, studenti, stampa) ricordando come “superate le cipolle, si può fare qualunque cosa”. Intendendo che la vicinanza con gli operai che mangiavano panino con cipolla è stato il necessario viatico per confrontarsi con tanti addetti maschi in fonderia, infarciti di odore cipollino, ma indispensabili per raggiungere traguardi artistici.

Circa la donazione di “Ascensione”, afferma: “Il regalo me l’hanno fatto gli studenti, seri e impegnati nel lavoro”. L’opera verrà provvisoriamente collocata in uno dei tanti luoghi dell’Accademia diffusa, inventata dal direttore Paolo Belardi. In privati colloqui, Beverly dice: “Con tre cantieri aperti è impossibile collocare l’opera dove vorrei. Ma un posto l’ho individuato: il prato al centro del portico, vicino al pozzo”. “Ma – aggiunge – il mio lavoro non è un soprammobile e va piazzato in modo permanente, dove deve stare. Quindi farò un progetto di architettura del paesaggio o land art, con tante panchine all’intorno, in modo che non si guardi l’opera in modo distratto, ma ci si possa sedere e cercare un dialogo con essa”.

Le si dice: “Ma ci vorranno il parere e l’autorizzazione  della Soprintendenza e occorrerà del tempo prima che chiudano i cantieri”. Risposta: “Non ho fretta. La metteremo dove deve stare, al momento giusto”. Propositi chiari e ottimistici, da parte di questa splendida novantacinquenne, ancora entusiasta della vita. Oltre che perennemente animata dal sacro fuoco dell’arte.

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