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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

"Sparita" la proposta di intitolare una via all'artista discriminato: fu il primo perugino a fare "outing"

Emarginato da vivo e da morto. Ora, dalla convocazione della Commissione la proposta, già presentata lo scorso dicembre, è stata cancellata da qualcuno senza nessuna motivazione

Emarginato da vivo e da morto. La storia di Benito Vicini, detto “Nito” (cantante, pittore, ballerino, artista completo) primo omosessuale perugino che “osò” fare outing e che fu per questo discriminato per tutta la vita, è vicenda abbastanza nota. Come è nota l’iniziativa del consigliere Carmine Camicia – riferita in esclusiva da Perugia Today – il quale ha proposto l’intestazione di una strada al nome e alla memoria di Benito.

La proposta venne presentata nel dicembre 2016 e non fu rilevato alcun motivo che ostasse alla sua regolarità. Ora, dalla convocazione della Commissione (fissata per venerdì 24 marzo, Sala Falcone e Borsellino in Palazzo dei Priori) questa proposta è stata cancellata da qualcuno senza nessuna motivazione. Si tratta di un errore, di una svista, di una omissione casuale o… intenzionale? Tutto da verificare.

Compaiono invece alcune pratiche d’intitolazione e proposte di denominazione rinviate, ma tra esse non figura quella a Vicini. Mentre restano le due intitolazioni a Boldrino da Panicale (proposta dal professor Enzo Coli che, peraltro, ha assunto lo pseudonimo letterario dal noto capitano di ventura) e quella a Sergio Ramelli.

Incredibilmente, l’intestazione a Benito Vicini è scomparsa. A questo punto, il combattivo consigliere Camicia chiede conto dell’omissione: se sia casuale o maliziosa. Il che comporterebbe la sussistenza di un pregiudizio che colpì Benito in vita e che lo perseguiterebbe anche dopo la morte. Perugia può, oggi, accettare quel pregiudizio?

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