rotate-mobile
Cronaca Bastia Umbra

Smascherati, non fanno fortuna in Umbria e cosi simulano morte in india per l'assicurazione

Protagonisti sono un gruppetto di lavoratori indiani che dopo un periodo senza fortuna (lavorativa) a Bastia Umbra hanno organizzato una truffa da film: finta morte, con tanto di foto, in India dopo sinistro stradale. Ma la Stradale (umbra) e il Pm scoprono tutto

La difficoltà nel trovare un lavoro e la voglia di tornare a casa dicendo di aver fatto fortuna in Umbria, hanno spinto cinque indiani ad architettare un piano per truffare una compagnia assicurativa di Bastia Umbra. L'inchiesta, che è stata riportata dai maggiori quotidiani dell'Umbria (Messaggero e Corriere dell'Umbria), si trova nelle fasi conclusive.

Parte tutto da “Antonio” (il nome che è stato dato a Bastia dal lavoratore indiano) che, dopo aver trovato lavoro in Italia, viene raggiunto da due compaesani e dalla moglie del fratello minore. Il lavoro scarseggia. Antonio con il suo impiego da pizzaiolo non riesce infatti a mantenere tutta la famiglia e allora è qui che pensano bene di studiare un tranello per mettersi in tasca 600 mila euro.

I due indiani si recano infatti a una compagnia assicurativa per stipulare due polizze sulla vita da 262mila e 322mila euro ciascuna. Poi una volta tornati in India fingono un tragico incidente in moto, correlato di foto e testimoni. A quel punto, senza pensarci due volte, i parenti chiedono di incassare l’assicurazione.

A volerci veder chiaro è però il commissario Giuliano Bellucci - a capo della sezione giudiziaria della Polizia Stradale - dopo che l’assicurazione mangia la foglia. Qui c’è qualcosa che non torna. Viene assoldato un investigatore privato indiano (in odor di complicità) che conferma la veridicità dei fatti. Dopo però otto mesi di lavoro e delle foto che hanno tutto fuorché l’aria di essere reali, Bellucci smaschera i truffatori e passa il fascicolo definitivo al Pm Massimo Casucci. 

Chiave di volte per risolvere il caso è quel certificato mancante e quella storia traballante. I parenti dicono infatti di aver portato i due giovani da un parente medico in una struttura privata, organizzando anche un finto funerale. Insomma alla fine, dopo indagini, finti funerali e le foto di un incidente che non c’è mai stato, si scopre che nella realtà dei fatti in questa storia non c’è neanche un morto.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Smascherati, non fanno fortuna in Umbria e cosi simulano morte in india per l'assicurazione

PerugiaToday è in caricamento