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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Per attaccare il Palio di Perugia umiliano tutta l'Umbria: "Con Noi le città diventano teatro"

Marco Gnavolini, Presidente dell'Ente Palio de San Michele di Bastia Umbra, risponde con indignazione a Giancarlo Baronti, docente dell'Università di Perugia, dopo le offese alle rievocazioni storiche

Marco Gnavolini, Presidente dell’Ente Palio de San Michele di Bastia Umbra, risponde con indignazione a Giancarlo Baronti, docente dell’Università di Perugia, che durante un convegno dedicato a “Perugia 1416”, rievocazione storica promossa dal Comune di Perugia, ha offeso le meravigliose tradizioni culturali del territorio umbro, compreso il Palio de San Michele, definendo le città di Bastia Umbra, Narni e Foligno piccole realtà provinciali, affermando che tali manifestazioni siano usurate e ripetitive, lontane da una politica culturale adeguata.

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Di Marco Gnavoli * Presidente dell'Ente Palio de San Michele di Bastia

“L’intelligenza è una virtù per pochi – dice Marco Gnavolini –  e non sempre c’è bisogno di parlare, scrivere o comunicare per divulgarla altrove. Anzi, una persona veramente intelligente considera valore ascoltare, conoscere, documentarsi, in silenzio. Perciò è inconcepibile, inammissibile e irricevibile quanto detto e dichiarato dal signor Giancarlo Baronti. Credo che la sua non conoscenza del territorio, della sua storicità e delle sue tipicità culturali e storiche, lo abbia portato fuori dal seminato. Il Palio de San Michele, giunto quest’anno alla sua 54esima edizione, non può essere paragonato ed accostato minimamente a qualsiasi rievocazione storica o manifestazione analoga, in quanto si tratta di un Palio contemporaneo che negli anni si è radicato nel territorio, promuovendo arte, cultura e sport a 360°. 

La nostra manifestazione è cresciuta e maturata con il tempo, confermando di anno in anno la propria unicità. La Segreteria dello Stato Pontificio, a nome di Papa Francesco, ha espresso con un documento ufficiale, la sua riconoscenza e la sua Benedizione, esortando il Palio a conservare e a trasmettere alle giovani generazioni il prezioso patrimonio di valori umani e cristiani di cui è ricco il nostro territorio. Da anni il Palio gode dell’alto “Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri” ed ha anche ottenuto l’alto riconoscimento sempre dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per le attività e la promozione turistica svolta nel territorio che ne sottolinea il grande valore socio-culturale. 

Un'intera città diventa “teatro” e la sua piazza si trasforma in un immenso palcoscenico con enormi strutture mobili e gigantesche scenografie, per dare vita alle “Sfilate”. Nel corso di questi anni le Sfilate sono andate perfezionandosi sempre di più in qualità, diventando grandi spettacoli teatrali di piazza che coinvolgono centinaia di persone sia nella realizzazione sia nella stessa rappresentazione. Alle imponenti strutture mobili e fisse che fanno da scenografia, oggi si è aggiunta una maggiore cura e professionalità nella recitazione, coreografia e regia, tanto da essere molto apprezzati anche da personalità dello spettacolo e del cinema a livello nazionale, che con la loro presenza nella giuria tecnica hanno tributato un significativo omaggio alla manifestazione. 

Nel corso dell’ultimo decennio hanno preso parte alla Giuria notevoli personaggi, quali: Stefano Alleva, Alberto Gimignani, Massimo Marino, Daniele Falleri, Fabrizio Lupo, Giuseppe Rocca, Marina Confalone, Massimo Ghini, Fabio Vitale, Sofia Scandurra, Paolo Emilio Landi, Roberto Stocchi, Francesca Draghetti, Giuseppe Vessicchio.

Peppe Vessicchio compositore e direttore d’orchestra, ha commentato così l’esperienza da Presidente di Giuria del Palio de San Michele: “In questa kermesse ho trovato molto diletto, tutt’altro che un difetto. Poiché, rispetto al professionismo, assume rilevanza in termine di autenticità, creatività, passione ed entusiasmo. Attitudini che un professionista spesso perde per strada. Le musiche? La scelta delle musiche ad esempio è stata assolutamente pertinente. Mai banali, ricercate, perciò ricche di spunti e riflessioni. Il Palio di Bastia Umbra ha un solo difetto, ipotetico tra l’altro. Non può e non deve considerarsi un evento territoriale. 

Lo avete già fatto nel vostro rionale. “Bastia è questa”, una manifestazione talmente unica che non può finire qui. Andrebbe conosciuta a livello nazionale… Molte città, più grandi della vostra, hanno tentato di fare una cosa simile. Vi siete mai domandati perché ci riuscite solo voi da oltre 50 anni? C’è un tessuto di talento e abnegazione da conservare e coltivare nel tempo.”

Senza considerare che negli anni anche i Giochi in piazza tra i Rioni hanno avuto un’evoluzione. Dulcis in fundo la Lizza che non si può neanche descrivere a parole. Una sfida elettrizzante che coinvolge chiunque con brividi ed adrenalina... A tale proposito invito il sig. Baronti alla prossima edizione del Palio de San Michele e lo esorto a documentarsi, studiare ed applicarsi di più, sottolineando le due tesi di laurea prodotte e discusse dalle dottoresse Raffaella Betti e Giulia Binario.”

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