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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Gualdo Tadino

Furti a raffica nelle abitazioni, banda individuata con il dna lasciato su un vetro della finestra: 4 sotto processo

Secondo l'accusa sarebbero responsabili dei furti avvenuti nella primavera del 2013 a Gualdo Tadino. Tracce trovate anche in un'auto rubata e abbandonata nella fuga

Una banda di quattro persone è sotto processo, a dieci anni dai fatti, per una serie di furti in abitazione avvenuti a Gualdo Tadino nel corso della primavera del 2013.

I ladri vennero identificati dai Carabinieri grazie al dna lasciato all’interno di un’automobile rubata e abbandonata, con la refurtiva all’interno, dopo un colpo a maggio del 2013.

I quattro imputati, due uomini e due donne di età compresa tra 30 e 40 anni, italiani, sono difesi dagli avvocati Annalisa Rosi Cappellani e Andrea Galmacci, sono accusati di essersi introdotti all’interno di diverse abitazioni “mediante effrazione di finestre poste al primo piano” e di essersi impossessati “di monili e oggetti preziosi in oro”, rovistando nei cassetti e negli armadi dei proprietari delle case.

In un caso la banda era stata intercettata nella zona di Nocera Umbra a bordo di un’auto rubata. I ladri avevano abbandonato la vettura nella campagna gualdese, con la refurtiva (oro e fucili da caccia). L'auto era stata sottoposta sotto sequestro per i rilievi delle impronte. In una casa svaligiata, invece, erano state trovate tracce di sangue. Uno degli imputati pochi giorni dopo si era fatto medicare all'ospedale di Foligno.

Il dna, e le testimonianze di alcuni cittadini che avevano visto delle figure allontanarsi dall’abitazione svaligiata, aveva condotto gli investigatori a bussare a casa di una giovane rom e di una sua parente. Poi erano stati individuati anche gli altri due imputati. In aula, a dieci anni dai fatti, sono stati riuniti quattro procedimenti per altrettanti colpi avvenuti in quel periodo e con le stesse modalità.

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