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Cronaca

Trecento euro di commissioni su un bonifico da 3mila, ma per la banca è tutto regolare

Il cliente chiede spiegazioni: "Si tratta dell'applicazione dei tassi di cambio" e lui chiude il conto

Un bonifico da tremila euro con 360 euro di spese bancarie tra commissioni e tassi di cambio. Questo è l’aiuto che danno le banche per la ripresa economica dopo la chiusura a causa dell’emergenza sanitaria da Coronavirus.

È quanto si è visto addebitare un imprenditore perugino dopo aver pagato l’iscrizione ad una fiera scientifica all’estero.

Dopo aver pagato l’iscrizione e controllando il conto corrente, si è accorto di una voce che riportava 360 euro di commissioni. In particolare 60 euro di spese per il bonifico estero (comunque una cifra abbastanza alta) e 300 euro dovute al cambio, in quanto la somma andava pagata in dollari.

Il cliente si reca in banca e chiede spiegazioni. All’istituto bancario gli viene spiegato che era tutto previsto nel contratto: nelle operazioni di cambio ci sono dei coefficienti che variano di giorno in giorno, secondo le fluttuazioni della moneta, che hanno portato alla cifra del 10% in più rispetto all’ammontare del bonifico.

Dopo questa spiegazione il cliente, non potendo dimostrare che si tratterebbe di una clausola vessatoria, contestabile salvo non la abbia approvata espressamente, ha chiuso il conto corrente.

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