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Cronaca Valfabbrica

Valfabbrica, maltrattamenti e soprusi sull'anziano marito: il giudice allontana di casa la moglie violenta

La donna era la badante di un amico dell'uomo, dopo le nozze ha riempito la casa di parenti e non faceva uscire di casa l'anziano, vietandogli di parlare con amici e familiari

Badante sposa l’amico dell’anziano che assisteva e poi lo maltratta, gli vieta di incontrare i parenti e di usare il cellulare e viene privato di carte di credito e bancomat. Il giudice ordina alla moglie di non avvicinarsi più all’uomo.

Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione di Valfabbrica nei confronti di una donna, 40enne di origine albanese, che per mesi avrebbe maltrattato il marito 75enne, originario di Valfabbrica.

Secondo quanto emerso dalle indagini, i due si sarebbero conosciuti nel 2016, quando lei lavorava come badante di un amico e poco dopo i due avrebbero iniziato una relazione sentimentale. Nel 2020 la donna sarebbe rientrata in Albania per ragioni familiari ed avrebbe convinto l'uomo a raggiungerla nel Paese straniero dove avevano poi contratto matrimonio. Nel settembre di quello stesso anno, i coniugi erano tornati in Italia e si erano stabiliti a casa dell'uomo a Valfabbrica, dove fra l'altro si erano recati di lì a poco altri familiari della donna, fra cui una figlia avuta da un precedente rapporto.

Da quel momento, secondo il racconto della vittima, sarebbero cominciati nei suoi confronti vere e proprie vessazioni fisiche e morali ed all'uomo sarebbe stato stato impedito di incontrarsi con i figli, già adulti, avuti da un precedente matrimonio da cui era rimasto vedovo, nonché di utilizzare il cellulare e di intrattenere rapporti con amici e parenti. L'uomo avrebbe perso quindi completamente ogni autonomia e sarebbe stato privato anche delle sue carte di credito.

Le vessazioni e le violenze fisiche subìte dall'uomo, più volte secondo il suo racconto malmenato, sono venute alla luce a seguito di un controllo dei carabinieri effettuato presso l'abitazione dell'uomo quando alcuni cittadini avevano segnalato la presenza di persone sospette e i Carabinieri avevano cercato di prendere contatto con l'uomo, ma la moglie gli aveva impedito di comunicare con i militari, non consentendo nemmeno ai militari di entrare in casa.

Successivamente presso l'abitazione dell'uomo vi era stato anche un controllo dell'Ufficio stranieri della questura che aveva accertato la presenza illegale sul territorio nazionale di alcuni parenti della moglie.

L'uomo è poi riuscito a mettersi in contatto con la figlia e abbandonare l'abitazione, rifugiandosi da un parente. La figlia ha verificato lo stato di salute precario del padre e lo ha portaot in ospedale, dove è rimasto ricoverato per più giorni a causa della mancanza di assistnza sanitaria in casa.

Uscito dall'ospedale l'anziano ha denunciato la moglie. Le indagini dei Carabinieri hanno portato all'emissione da parte del giudice del divieto di avvicinamento al consorte.

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