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Cronaca

L'avvocato infedele, falsifica sentenze e chiede ingenti somme di denaro per cause mai discusse

Cento trentamila euro. È questa la cifra che, stando agli atti dell'Accusa, l'avvocato infedele, difeso dal legale Cimato, sarebbe riuscito a scucire a una delle persone che si era rivolta a lui per farsi difendere in una causa

Sentenze inesistenti. Cospicue somme di denaro. Ma non solo, perché il legale Matteo Palazzoli, adesso radiato dall'ordine degli avvocati, aveva messo in piedi, secondo la Procura di Perugia, una serie di comportamenti con un unico scopo: quello di procurarsi “un ingiusto profitto”, beffandosi, non solo dei suoi clienti, ma anche della professione che svolgeva. Dal lungo capo d'imputazione si evince che sono numerose le vittime cadute nella sua rete. Ieri il caso ha fatto una breve apparizine davanti al giudice Nicla Restivo. Il processo, subito rinviato, riprenderà a maggio.

Cento trentamila euro. È questa la cifra che, stando agli atti dell'Accusa, l'avvocato infedele, difeso dal legale Cimato, sarebbe riuscito a scucire a una delle persone che si era rivolta a lui per farsi difendere in una causa. Palazzoli avrebbe “falsamente prospettato al proprio cliente la necessità, ai fini del buon esito delle cause, di provvedere a depositi cauzionali, anticipazioni per conciliazioni giudiziali, spese di giustizia e altri versamenti, inducendo in errore lo stesso patrocinato sull'apparente onestà dell'imputato”. Per un lavoro quindi mai eseguito, l'avvocato si sarebbe fatto consegnare oltre centomila euro.

Ma la vicenda non finisce qui, dato che il legale infedele si sarebbe reso responsabile di avere portato avanti una causa di divorzio senza in realtà averla mai discussa, emettendo inoltre una sentenza del tutto inesistente. Il tutto per una “modica cifra” di ben 28.673 euro. A finire nella rete anche un'azienda del perugino che si sarebbe fatta seguire da Palazzoli in una causa di diritto del lavoro.

Udienza 18 gennaio – Nella penultima udienza le eccezioni eccepite dalla difesa sono state immediatamente rigettata dal giudice Restivo. Il magistrato non ha infatti ravvisato nessuna incompetenza territoriale, in quanto nessuno dei giudici sarebbe stato coinvolto personalmente nell'intera vicenda. Sentiti tre testimoni dell'Accusa durante l'udienza di oggi. Tutti i tre hanno confermato i fatti. La prossima udienza si terrà il 14 marzo. L'avvocato non si è comunque presentato in aula. Le parti civili sono rappresentate dagli avvocato Michele Nannarone, David Zaganelli, Riccardo Rossi e Catia Mosconi.



 

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