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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

L'Avis guarda alle tecnologie 2.0 e ai social per raggiungere un’ampia platea

In Umbria l’Avis ha una diffusione capillare ed è presente con le sue sedi in circa i due terzi dei comuni nel territorio. Nel 2015 i 32.484 donatori Avis hanno donato 42.766 volte

Un’associazione 2.0 che vuole essere sempre più ‘social’ per arrivare alla platea più ampia possibile e trasmettere l’etica del dono come valore. È così che si è presentata Avis Umbria, sabato 30 aprile, durante la sua 45esima assemblea ordinaria al centro Mater Gratiae di Monte Morcino a Perugia. A presiederla Giovanni Magara e Andrea Motti, rispettivamente presidente e vicepresidente di Avis Umbria, il segretario Andrea Casale e il tesoriere  Andrea Marchini. Circa 150 i partecipanti, tra presidenti e delegati delle 65 sedi umbre dell’associazione, oltre che i volontari del Servizio civile. Ad accompagnare i lavori dell’assemblea anche Claudia Firenze, responsabile della comunicazione di Avis nazionale.

In Umbria l’Avis ha una diffusione capillare ed è presente con le sue sedi in circa i due terzi dei comuni nel territorio. Nel 2015 i 32.484 donatori Avis hanno donato 42.766 volte. L’obiettivo è vederli aumentare visto il calo riscontrato rispetto all’anno precedente e farlo raggiungendo, anche attraverso i social, le fasce di popolazione che possono diventare donatori. “L’aumento dei consumi di sangue – ha dichiarato Magara –  fa ipotizzare la necessità di una maggiore quantità di risorse in futuro e questo fa preoccupare. Malgrado le donazioni e il numero dei donatori Avis in Umbria ancora la regione non è autosufficiente per quella particolare categoria di medicinali che derivano dal sangue, i cosiddetti emoderivati. Il piano regionale sangue è scaduto e l’assenza di una rinnovata programmazione a livello politico regionale non permette di tenere conto delle variazioni nel campo dell’assistenza sanitaria soprattutto in una regione dove le necessità sono elevate per fattori anagrafici, dovuti all’invecchiamento della popolazione, e per la presenza di specifici reparti ospedalieri legati ai trapianti”.

La donazione anonima, associata, gratuita e periodica permette ogni giorno in Italia a 1.700 pazienti di ricevere 8.500 emocomponenti diverse del sangue. Il sistema Avis in Umbria, in linea con l’associazione a livello nazionale, nel corso del 2015 ha svolto centinaia di attività promozionali finalizzate alla donazione del sangue alla cittadinanza attiva nelle piazze e nelle scuole. “Avis nazionale – ha spiegato Firenze – raccoglie oltre 3.400 sedi e circa 1milione 700mila donatori. Cerchiamo di dare messaggi semplici che possano essere veicolati con gli strumenti più diversi, dal nostro giornale alle tecnologie 2.0, tematica e pratica accolta anche in Umbria come dimostra l’assemblea di oggi. L’idea è quella di adattare il messaggio di solidarietà delle origini alla popolazione di oggi”. “Come atto di incondizionata solidarietà – ha aggiunto Magara – la donazione del sangue esprime valori di unità e coesione comunitaria”. L’Associazione da sempre si coordina con il Centro regionale sangue al fine di garantire al sistema sanitario umbro le necessarie risorse. “Donare sangue – ha concluso Magara – permette di garantire a tutti l’accesso a cure che altrimenti non sarebbero possibili. Cittadini, imprese e istituzioni si devono sentire coinvolti nella promozione della donazione. Invitiamo a diventare donatori di sangue al fine di garantire l’universalità del diritto alla salute e uguali condizioni di qualità e sicurezza della terapia trasfusionale. Donare sangue, oltre che agli altri, fa bene a ogni donatore in quanto permette un accurato controllo del proprio stato di salute”. I cittadini tra i 18 ed i 65 anni che volessero diventare donatori possono contattare le sedi umbre i cui recapiti sono anche nel sito www.avisumbria.it.

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