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Cronaca

Giallo ad Assisi, per gli inquirenti si rafforza l'ipotesi dell'incidente per la morte di Pelagatti

La tesi dell'incidente sembra la più probabile sia per i magistrati che per i Carabinieri di Assisi ma si continuerà ad indagare a 360 gradi

La posizione delle braccia nel pozzetto e le ferite sulle gambe sono i due aspetti, post-autopsia, che incidono di più su una ricostruzione della morte di Domenico Pelagatti che tende ad escludere l'omicidio dell'imprenditore di Bastia. Entrambi dimostrerebbero l'estremo tentativo dell'uomo di risalire da quel buco colmo di acqua - nei pressi di un casolare abbandonato ad Assisi -  magari dopo essere scivolato mentre stava cercando di recuperare qualcosa che gli era accidentalmente caduto.

Importante, per la tesi dell'incidente, anche il ritrovamento del cellulare anche questo finito in fondo al pozzetto. Forse, proprio con la luce del cellulare, ha provato ad illuminare il pozzetto poco prima di cadervi all'interno rimanendo intrappolato con la testa e per gran parte del busto. La tesi dell'incidente sembra la più probabile sia per i magistrati che per i Carabinieri di Assisi ma si continuerà ad indagare a 360 gradi proprio per ecludere qualsiasi sospetto. 

Dall'autopsia è emersa la totale mancanza di segni e ferite che possono essere ricondotte ad una aggressione. La morte sarebbe avvenuta per "asfissia da annegamento". Il che vuol dire che ha inalato l'acqua di quel pozzetto maledetto che si trovava lungo il percorso verde tra Assisi e Santa Maria degli Angeli. 

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