Assisi, il rame e il mercato nero pieno di insospettabili: carabinieri a caccia
I militari portano alla luce nuova refurtiva dopo il colpo nella discarica di Umbertide: coinvolta una ditta. Scattano i sigilli
Continuano a saltare fuori parti del bottino del maxi furto di rame del 4 febbraio ai danni di una cava di inerti di Umbertide. Nell’occasione i carabinieri di Assisi arrestarono sei persone.
Subito dopo gli investigatori hanno eseguito - su delega dei magistrati - , una prima tranche di perquisizioni nelle abitazioni di due degli arrestati nel corso delle quali hanno rinvenuto materiale per l’edilizia trafugato identico per quantità e qualità a quello rinvenuto nella disponibilità dei sei indagati.
All’alba di ieri, giovedì 5 marzo, è stata portata a termine la seconda parte di perquisizioni disposte dalla magistratura perugina a carico di una ditta responsabile, secondo i militari, di avere ricettato il materiale asportato dal gruppo criminale. Anche in questa circostanza il quantitativo di rame (bobine, cavi elettrici industriali e molto altro ancora) è stato tale da rendersi necessaria l’apposizione dei sigilli all’intero immobile all’interno del quale era stato stipato “l’oro rosso”.
Gli inquirenti stanno continuando a fare luce su un “mondo sommerso” di refurtiva risalente secondo le prime indiscrezioni, anche a furti commessi anni or sono. Le ultime perquisizioni hanno infatti ampliato il panorama investigativo coinvolgendo soggetti apparsi inizialmente estranei ai fatti.