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Cronaca

Per la figlia di 15 anni servono più soldi, il Tribunale aumenta l'importo dell'assegno di mantenimento

Secondo i giudici le "aumentate esigenze dovute alla età della ragazza" impongono una partecipazione maggiore, rapportata alle capacità economiche del genitore

Una bambina di otto anni ha delle esigenze, una di quindici anni ne ha di diverse e il contributo economico del genitore separato deve aumentare in base alla crescita delle necessità della figlia.

Lo ha stabilito il Tribunale civile di Perugia in un procedimento nel corso del quale il genitore si opponeva all’aumento dell’importo dell’assegno mensile per i figli.

Secondo i giudici perugini “l’aumento delle esigenze economiche del figlio è notoriamente legato alla crescita e non ha bisogno di specifica dimostrazione in quanto la crescita determina lo sviluppo della personalità dell’individuo e con esso il sorgere di ulteriori esigenze legate agli ambiti più svariati come la formazione culturale, la vita sociale o la pratica di uno sport, che inevitabilmente necessitano di maggiori risorse per essere soddisfatte”.

Il genitore si lamentava dell’aumento del contributo al mantenimento ordinario della figlia disposto dal giudice di primo grado, ma per i giudici di appello l’aumento è ragionevole “in ragione delle aumentate esigenze dovute alla età della ragazza, quindici anni, che al momento della separazione dei genitori aveva otto anni”, riconoscendo che “il giudice può disporre un aumento dell’assegno di mantenimento in virtù della crescita dei figli, legata al sorgere di nuove e ulteriori esigenze di vita, e che la maggiore entità del contributo deve essere sempre rapportata alla condizione economica dei genitori, non potendosi esigere un contributo esorbitante rispetto a quella che è la capacità reddituale e il patrimonio di ognuno”.

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