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Cronaca Panicale

Assalto al bancomat con il passamontagna, ma la telecamera riprende il numero di targa: ladri incastrati

I Carabinieri erano risaliti agli autori del colpo al bancomat grazie anche ai cellulari agganciati alla cella di Tavernelle. Uno degli autori del furto dichiarato incapace

Assalto al bancomat con al fiamma ossidrica, con passamontagna per non farsi riconoscere e poi la fuga con un bottino da 62mila euro. Sembrava un colpo perfetto, ma la banda non aveva calcolato la telecamera di sicurezza che aveva immortalato la targa dell’auto utilizzata per la fuga. I banditi, inoltre, aveva in tasca i cellulari e per gli investigatori era stato facile piazzarli sul luogo del colpo.

Il quartetto, difeso dagli avvocati Diego Florio e Michele Nasti di Pisa, è finito così sotto processo perché “in concorso tra loro, al fine di trarne profitto, travisati con passamontagna, introducendosi con effrazione dalla finestra con vista su piazza Carlo Marx della filiale del Monte dei Paschi di Siena di Tavernelle, si impossessavano di 62.400 euro, depositati presso lo sportello bancomat, utilizzando una fiamma ossidrica al fine di aprire lo sportello blindato sul retro del bancomat”.

La notte del 4 luglio del 2015, i quattro ladri avevano sradicato il bancomat da muro e lo avevano caricato in auto e poi allontanarsi. Il colpo era avvenuto nella notte di venerdì e ad accorgersi della rapina un cliente della banca che era andato a ritirare i soldi e al posto del bancomat aveva trovato un buco nel muro.

La banda aveva commesso due errori nell’esecuzione del colpo: grazie ai filmati di sorveglianza dell’istituto di credito i Carabinineri avevano trovato l’auto usata per il colpo e tramite quella era risaliti ad alcuni nomi e poi ai cellulari, scoprendo che la notte del colpo avevano agganciato proprio la cella di Tavernelle. Anzi, erano presenti da giorni sul posto, quelli che erano serviti per organizzare il furto.

Nel corso dell’udienza dell’8 novembre del 2019 l’avvocato Diego Florio aveva chiesto una perizia medica per uno degli imputati. La perizia ha stabilito l’incapacità processuale irreversibile per l’imputato. Il giudice di è riservato alla prossima udienza la sentenza nei confronti dell’imputato incapace, per poi proseguire con il processo a carico degli altri tre.

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