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Cronaca Todi

Droga, spacciano coca ed eroina tra il perugino e il ternano: in manette

I Carabinieri della Compagnia di Todi arrestano altri due pusher che rifornivano di cocaina ed eroina numerosi clienti tra la zona del perugino e del ternano

Giovedì notte, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Todi hanno messo fine ad una cospicua attività di spaccio gestita da due cittadini tunisini.

Da tempo, gli investigatori del NORM controllavano i movimenti di uno dei due fermati, che inizialmente operava sul mercato di Perugia, rifornendo di eroina e cocaina numerosi assuntori della Provincia, compresi alcuni della Media Valle del Tevere. Ma in considerazione dei diversi controlli subiti dalle Forze dell’Ordine, l'uomo decideva di trasferirsi a Terni, credendo di poter svolgere le sue attività illecite con tranquillità. In realtà si sbagliava.

Infatti, i carabinieri di Todi, da giorni, avevano attuato un dispositivo di osservazione nei confronti del predetto, grazie al quale si poteva accertare che questi, entrato in “società” con un suo connazionale, anche a Terni, riforniva diversi clienti di droga della zona.
 
Giovedì notte, quindi, scattava il blitz che consentiva di bloccare i due tunisini (uno regolare di 30 anni e l’altro clandestino di 28 anni) subito dopo aver ceduto in sequenza tre dosi di eroina a due giovani del posto.

La successiva perquisizione all’interno del loro domicilio, sito nei pressi delle Cascate delle Marmore, permetteva di rinvenire altre 23 dosi pronte per lo spaccio, occultate in un vaso di una pianta; la somma di circa 900 euro provento dell’attività di spaccio; sostanze da taglio ed  un computer portatile di dubbia provenienza.

I due venivano tratti in arresto con l’accusa di concorso nel delitto di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e dopo aver trascorso alcune ore nelle camere di sicurezza della Compagnia di Todi, venivano condotti dinanzi al Giudice Monocratico del Tribunale di Terni per la celebrazione del processo con rito direttissimo. Il Giudice, dopo aver convalidato l’arresto, disponeva nei confronti degli imputati la custodia cautelare in carcere e pertanto costoro  venivano tradotti presso il carcere ternano.  


 

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