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Cronaca Centro Storico / Via Giuseppe Garibaldi

Porta Pesa, smantellata rete di spacciatori: 4 arresti a Perugia

Da un'indagine nata da un sequestro di cocaina in via Brunamonti la Squadra Mobile è risalita al capo dell'organizzazione ed altre tre persone che gestivano lo spaccio tra Porta Pesa e Corso Garibaldi

Quattro spacciatori, tre tunisini ed un agerino, sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Perugia che ha stroncato l'attività dello spaccio tra Porta Pesa e Corso Garibaldi.

Si tratta di T. R., nato il 16 luglio 1983 in Tunisia, clandestino; A.M. nato il 20 luglio 1986 in Tunisia, clandestino; H. W., nato il 1 giugno 1982 in Tunisia, in possesso di permesso di soggiorno per motivi umanitari; R. B. Z. nato il 3 giugno 1987 in Algeria, sedicente,

L’indagine, originata da un sequestro di cocaina, effettuato in Via Brunamonti da un’assuntrice che forniva il nominativo dello spacciatore (Mimmo) e l’utenza su cui lo contattava. Giova anticipare che Mimmo e Mido sono la stessa persona, e che la circostanza è emersa al momento del fermo di questi (lo stesso è stato ovviamente riconosciuto dagli operanti che lo avevano visto sfuggire all’arresto di Porta Pesa).

Peraltro già i clienti avevano anticipato che, probabilmente, i due numeri erano in uso allo stesso spacciatore, uno dei quali è intestato alla compagna magrebina di questi. Ulteriore circostanza subito riferita dai clienti è che Mimmo/Mido raramente consegnava droga, limitandosi (come fosse a capo di una banda di spacciatori) a prendere le ordinazioni e ad inviare ‘cavalli’ che lavorano al suo servizio.
 
Le intercettazioni confermavano pienamente le premesse: tutti i magrebini che sono stati poi fermati venivano indicati come ‘cavalli’ di Mimmo/Mido ( R. B. Z. ) e gli stessi arresti sono stati effettuati tutti sulla base di telefonate intercettate nei telefoni del “capo” (poi identificato per il R. B. Z.) che poi inviava agli appuntamenti i propri diretti collaboratori.

Da aggiungere come i tossicodipendenti fermati confermavano che compravano dai citati tre, su incarico di Mimmo, da molto tempo (circa un anno) e che questi erano, alternativamente, i loro fornitori abituali di eroina e/o cocaina. I quattro erano legati, da tempo, da un consolidato rapporto criminale e che la loro zona di spaccio fosse quella di Corso Garibaldi, Porta Pesa, come rivela, tra l’altro, l’individuazione della casa ove Mimmo viveva con la compagna (intestataria, come detto, di uno dei telefoni di spaccio) e cioè Via della Spina, traversa di Corso Garibaldi.

Si ritiene che fossero quattro elementi di spicco (soprattutto Mimmo) del gruppo di magrebini che da tempo avevano occupato la zona dell’arco Etrusco per lo spaccio al minuto di droga pesante e leggera.


 

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