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Cronaca Fontivegge / Via XX Settembre

Via XX Settembre, pusher tradito dal look: arrestato al parco

Un tunisino evadeva dagli arresti domiciliari, per spacciare al parco della Verbanella. Tradito dal suo look insolito e dalle segnalazioni è stato arrestato dalla polizia

Da tempo la Seconda Sezione Criminalità diffusa della Squadra Mobile riceveva notizia di un magrebino, R.A., nato il 23 gennaio 1987 in Tunisia e visto diverse volte a spasso col cane al parco della Verbanella. In realtà il soggetto indicato era dedito allo spaccio di stupefacenti.

Lo stesso presentava tratti caratteristici ed insoliti per un tunisino (occhiali alla moda, abbigliamento ricercato, capigliatura curata ed inconsueto  codino) veniva infatti visto avvicinarsi a persone e consegnare involucri in cambio di denaro.

Le segnalazioni provenivano da più persone che sono solite frequentare il suddetto parco, purtroppo spesso teatro di scambi tra pusher e clienti. L’attività investigativa che ne scaturiva consentiva di appurare (non senza sorpresa) che lo stesso si identificava senza dubbio per il R. A.  e che era attualmente ristretto agli arresti domiciliari in un appartamento di Via XX Settembre, situato proprio alla sommità del Parco della Verbanella.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti lo stesso, grazie al suo terrazzo dal quale domina tutto l’area sottostante, si avvedeva dell’arrivo dei clienti e conseguentemente, facendo finta di portare a spasso il cane, usciva (evadendo quindi dagli arresti domiciliari) per fare le consegne di droga.

Dopo alcuni appostamenti, nella serata di ieri lo stesso veniva visto arrivare nel parco dagli operanti che ne osservavano i movimenti: lo stesso si avvicinava ad una persona (poi dichiaratosi tossicodipendente eroinomane) e gli proponeva la cessione di una dose.

Addirittura, il cliente, una volta condotto in Questura, dichiarava di essersi sentito dire dal magrebino, una volta raggiuntolo sulla anchina ove era seduto in attesa, una frase di questo tipo “ti ho visto dal terrazzo e sono uscito per raggiungerti perché ho capito che cercavi droga”.

In particolare, il tunisino si era seduto vicino a lui e gli aveva proposto di provare la sua droga (eroina) e, nel momento in cui si stava apprestando ad aprire l’involucro, veniva bloccato dagli operanti, che gli contestavano anche l’evasione. Il Sost. Proc. Dr. Cicchella, una volta appresi i fatti, disponeva l’arresto dello straniero sia per lo spaccio che per l’evasione.

La successiva perquisizione consentiva di rinvenire materiale da taglio e ritagli di buste in cellophane, a dimostrazione del fatto che lo stesso continuava, nonostante la detenzione domiciliare, a confezionare eroina e spacciare addirittura all’esterno della propria abitazione.
Sono altresì in corso accertamenti sul proprietario dell’appartamento che viveva assieme all'uomo e alla di lui moglie italiana e ad un altro africano di colore. Il tunisino era detenuto per tentato omicidio poi derubricato a lesioni gravi.

 

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