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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Madonna Alta / Via Pietro Tuzi

Arresto rapinatore distributore Via Tuzi: è caccia al complice

I carabinieri di Perugia hanno arrestato uno dei responsabili della rapina al distributore in via Tuzi. Sequestrate tre pistole giocattolo ma irriconoscibili (nuovo aggiornamento)

Era il 24 maggio 2012, intorno alle 5 del mattino, quando veniva perpetrata una rapina in danno del distributore di benzina IP di via Tuzi. In quella circostanza, due giovani con i volti parzialmente travisati che, vestiti di scuro e con guanti calzati, si introducevano nel gabbiotto della stazione di servizio nella quale vi erano due dipendenti, un uomo ed una donna e nel giro di 2 minuti hanno seminato il panico.

Uno dei due rapinatori impugnava una pistola, la armava e la puntava alla testa del giovane benzinaio. I due malviventi, nell'entrare velocemente nell’area di servizio, scivolavano sulle mattonelle d’ingresso lasciando evidenti tracce di fango sul terreno, circostanza che permetteva ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile – Aliquota Operativa della Compagnia di Perugia di ricostruire il percorso fatto per raggiungere e allontanarsi dall’obiettivo colpito.  

Tale intuizione investigativa veniva confermata dall’impianto di video sorveglianza che riprendeva l’intera scena, le fasi cruciali dell'azione criminale e l'abbigliamento dei due malviventi.  

Rapina a mano armata in Via Tuzi

Le indagini avviate nell’immediatezza nel mondo della malavita locale permettevano di avere indicazioni circa l’effettiva presenza sul luogo del reato di uno dei due rapinatori, circostanza che veniva confermata anche dal benzinaio che proprio quella notte si era visto puntato la pistola alla testa e che nonostante la paura è stato in grado di memorizzare il volto del suo aggressore.  

Si tratta di G.H., algerino, classe ’88, regolare e a suo carico sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza. L’A.G. concordando con quanto acquisito dai militari del N.O.R., ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

I militari hanno avuto non poche difficoltà a rintracciarlo, anche per via della sua quotidiana mobilità sul territorio di Perugia. Ciò nonostante lo stesso è stato catturato all’interno dell’esercizio commerciale del padre, proprio con l’abbigliamento della rapina.  

Contestualmente all’arresto i militari hanno effettuato una serie di perquisizioni finalizzate alla ricerca dell’arma utilizzata per la rapina, ben 8 perquisizioni che venivano estese anche a tutti i soggetti collegati a vario titolo a G.H.

La refurtiva del rapinatore di via Tuzi



Nel corso delle operazioni, non solo veniva rinvenuta e sequestrata la pistola ricercata all’interno di un’abitazione frequentata dall’arrestato, venivano trovate ulteriori 3 pistole (una all’interno di un vecchio garage e l’altra in un sottotetto) probabilmente destinate ad essere impiegate per simili azioni delittuose.

Tre pistole giocattolo, una in grado però di lanciare proiettili grazie ad un meccanismo ad aria compressa. Ecco le armi che sarebbero state utilizzate per portare avanti rapine come quella di via Tuzi dove i carabinieri del Comando di Perugia sono risaliti ad uno dei due colpevoli, ora in manette. Il tenente Pier Giuseppe Zago ha spiegato che i modelli, sprovvisti del bollino rosso sulla canna, erano veramente difficili da ricoscere soprattutto nel corso di una rapina improvvisata.

Le pistole ritrovate dall'Arma erano state ben occultate dal ragazzo tunisino arrestato per la rapina, segno che non erano tenute in casa o per goliardia o per delle competizioni sportive (per l'unica arma ad aria compressa).

Per quanto riguarda la refurtiva - proveniente da altri furti - sequestrata nelle abitazioni di alcuni italiani collegati al rapinatore - televisori, telefonini ultimo modello, argenteria varia - il tenente Zago ha spiegato che l'Arma è a disposizione di quei cittadini che, viste le foto, vogliono dimostrare la proprietà degli oggetti trafugati. 

Il successo dell’operazione confermato anche da ciò che i carabinieri hanno rinvenuto presso le abitazioni ispezionate, refurtiva di ingente valore  (numerosi televisori e servizi di posate), nonché marijuana (15 piante) ed hashish (70 gr.). Nella fattispecie la refurtiva e la droga venivano rinvenute nella disponibilità di soggetti italiani collegati  all’arrestato da vincoli di amicizia e di frequentazione  varia a carico dei quali si procede per ricettazione e detenzione  ai fini spaccio.

Nle frattempo, è caccia al complice del rapinatore del quale si hanno indizi ma non ancora sufficienti elementi per poterlo incastrare.

 

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