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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Non lavora, pesta la moglie a sangue e la costringe a prostituirsi: 38enne arrestato

L'uomo è stato rinchiuso nel carcere di Capanne, la donna veniva portata a Pian di Massiano e picchiata

Un 38enne ecuadoregno, nullafacente, irregolare, gravato da numerosi precedenti di polizia e già sottoposto alla detenzione domiciliare, è stato tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza emessa dall’ufficio di sorveglianza di Perugia: l’uomo è accusato d’induzione alla prostituzione ai danni della moglie e di maltrattamenti in famiglia.

“I fatti – spiegano i carabinieri in una nota -  risalgono al mese di settembre 2013 a Perugia, quando lo straniero, dopo aver minacciato e picchiato la moglie, una connazionale di 46 anni, l’ha costretta a prostituirsi su strada, in un’area limitrofa al percorso verde di Pian di Massiano. Quando la donna, accompagnata dal marito si è rifiutata di prostituirsi l’uomo si era accanito su di lei, minacciandola e usandole violenza”.
E ancora dalla ricostruzione dei militari: “La rabbia del marito non si è arrestata nemmeno una volta giunti a casa dove la donna a terra in ginocchio e in lacrime aveva più volte scongiurato il compagno nel tentativo di farlo ragionare, il tutto sotto gli occhi del figlio minore. Per diversi giorni la vittima, soggetta alle vessazioni e alle violenze, non solo psicologiche ma anche fisiche, che il marito, spesso anche sotto l’influenza dell’alcol, le aveva provocato, era stata costretta a prostituirsi, anche per evitare possibili ritorsioni da parte dell’uomo”.

Un orrore senza alcuna logica né traccia di umanità. Poi, la sera del 13 settembre 2013, la donna, in lacrime sul marciapiede, ha trovato il coraggio di chiamare il 112 denunciando ai carabinieri quanto le stava accadendo. I carabinieri non hanno perso tempo. Si sono appostati in borghese e dopo alcune ore di osservazione e pedinamento, hanno arrestato “il consorte sfruttatore che si era nascosto nelle vicinanze della moglie per poterla controllare”. La motivazione di quell’orrore? “Il 37enne – proseguono i carabinieri -  lamentandosi con la moglie delle difficoltà economiche familiari, attraverso le continue minacce e i maltrattamenti, l’avrebbe costretta a prostituirsi, convincendola che quanto da lei guadagnato sul marciapiede era necessario per superare le esigue condizioni finanziarie”.

L’uomo è finito ai domiciliari, in prima battuta. Nelle ultime ore i carabinieri dell’aliquota radiomobile della Compagnia Carabinieri di Perugia hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Perugia, con cui l’uomo è stato rinchiuso nella Casa Circondariale di Capanne, dove dovrà espiare la pena definitiva di un anno e sette mesi di reclusione.

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