rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Ecco il volto della Gomorra di casa nostra: soldi, clienti, dipendenti di un clan dell'eroina

Ci sono voluti due anni di indagini, infiltrati, talpe, testimoni, interrogatori e anche intercettazioni telefoniche, ma alla fine i Carabinieri hanno fermato uno dei più potenti clan che operava a Perugia, serviva anche la Provincia e faceva il pieno a Caserta. Gli "autisti" erano italiani

Un clan vero e proprio, con fornitori di eroina nel Casertano, formato quasi esclusivamente di spacciatori tunisini. E' quanto è emerso dalla lunga, complessa e faticosa operazione anti-droga "Aladin" dei Carabinieri che ha mosso nel 2010 i primi passi da Marsciano e Todi per arrivare poi soprattutto al bottino grosso nel perugino. In manette questa mattina sono finiti ben 36 affiliati oltre i 5 spacciatori già arrestati nel corso degli ultimi due anni.

IL MERCATO GESTITO - Il clan, dal 2010 al 2012, si è rifornito di eroina nel Casertano e la spacciava al dettaglio sul mercato perugino. Molte le piazze controllate: Ramazzano, Bosco, Ponte San Giovanni, Settevalli, Balanzano,  Piscille, Pallotta, Ponte Valleceppi, Montelabate, Fontivegge, Ponte Felcino, Ponte Rio. L'organizzazione criminale poteva contare oltre che su una vasta clientela fissa, anche su molti disperati che raggiungevano Perugia non solo da diverse località dell’Umbria, ma anche dalle Marche, Toscana e dal Lazio. 

IL COMMERCIO - Il  modus operandi, scoperto dai carabinieri, era consolidato e ben rodato: alcuni sodali ricevevano su determinate utenze telefoniche (di proprietà del clan) le richieste della “clientela”. Il messaggio veniva passato direttamente agli spacciatori minori che, accompagnati come copertura da ragazze italiane (finite nel giro per avere delle dosi), effettuavano materialmente le consegne della dosi ordinate. Ma nell'organizzazione c'erano anche i procacciatori di nuovi disperati propagandando la buona qualità dell’eroina a loro disposizione anche facendo la spola nei pressi del Sert di Perugia. Per invogliare a rifornirsi da loro regalavano anche delle modeste quantita di eroina. Nell'ultimo periodo sono stati costretti i capi-clan ad utilizzare dei pizzini perchè le utenze telefoniche ormai scottavano.

NUMERI DA NARCO-TRAFFICO -  I “numeri” emersi dall’indagine sono indicativi delle dimensioni del clan: 36 erano i componenti del sodalizio criminale; oltre 200 erano gli assuntori che sistematicamente, per anni, si rivolgevano ai citati spacciatori per acquistare eroina al prezzo di 40/45 euro a dose. Vi sono tossicodipendenti che, per loro stessa ammissione, si erano riforniti dai soggetti in parola, acquistando migliaia di dosi. Il volume di “affari” annuo,  ricostruito dagli investigatori,  era di diversi chilogrammi di eroina smerciati, per un valore d i  circa 10 milioni di euro. Tale dato è stato ricostruito sia dall’attività diretta svolta dai Carabinieri sia dalle testimonianze rese dai numerosi assuntori.

I CAPI - A capo dell’organizzazione vi erano due fratelli  BEJAOUI: Hassen detto  Alì e  ABDALLAH Bejaoui, ben mimetizzati nel tessuto sociale perugino, che si avvalevano di numerosi  altri nordafricani ed alcuni italiani. Quest’ultimi, in seno  all’associazione per delinquere, avevano un ruolo non certamente di prim’ordine, atteso che venivano utilizzati quali  autisti dei “capi” e di altri consociati nei vari spostamenti connessi agli illeciti affari ovvero prendevano in locazione, a  loro nome, abitazioni. 

LA SCISSIONE - Con un giro d'affari da 10milioni di euro il clan ha subito anche una scissione, una sorta di guerra interna. alcuni dei “soci”, per divergenze nella gestione del traffico di droga e per conflitti di natura economica, hanno dato vita ad un nuova organizzazione, con a capo NAOUAR Rached Ben Amara. Gli scissionisti hanno ottenuto la piazza di Balanzano. 

I REATI - Le indagini sono coordinate della Procura della Repubblica di Perugia – Direzione Distrettuale Antimafia che, condividendo il complesso quadro accusatorio elaborato dai Carabinieri della Compagnia di Todi, richiedeva ed otteneva dal GIP del Tribunale di Perugia i provvedimenti restrittivi posti in esecuzione della mattinata odierna.

IN MANETTE - Ecco la lista di tutti gli affiliati al clan arrestati dai Carabinieri: BEJAOUI Hassen, tunisino di 29 anni; HANNACHI Nizar, tunisino di 35 anni; NOUAR Rached Ben Amara, tunisino di 45 anni; SAIDI Khemaies, tunisino di 46 anni; GAMMACURTA Patrizia, italiana di 30 anni; CIOFFI Marco, italiano di 27 anni, arrestato a Salerno  mentre stava per imbarcarsi alla volta della Tunisia.  BEN DAGHBOUCH Iskander, tunisino di 32 anni; JELASSI Hassen Ben Amor, tunisino di 33 anni; BONACA Roberto, italiano di 43 anni; GRASSINI Letizia, italiana di 28 anni; CECCARELLI Gianluca, italiano di 44 anni; ZOUINE Mohamed, marocchino di 25 anni; JENDOUIBI Nayer, tunisino di 31 anni; HEDHLI Mourad, tunisino di 41 anni;  YASSINE HMIDA, tunisino di 27 enne; HAOUACHI Mohamed Ben Ali, tunisino di 36 anni. Non sono stati rintracciati altri 19 indagati che vengono 
attivamente ricercati anche all’estero.  

Sono, invece, circa 100 le persone che verranno segnalate  alle Prefetture competenti per i luoghi di residenza, essendo  risultate assuntrici di sostanze stupefacenti. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ecco il volto della Gomorra di casa nostra: soldi, clienti, dipendenti di un clan dell'eroina

PerugiaToday è in caricamento