Città della Pieve, pronti a fare razzia ma la scusa non regge: arrestati due uomini
Si erano fermati davanti a un'abitazione per fare razzia di rame, ma all'arrivo dei carabinieri si inventano una scusa. Dopo aver ascoltato la storiella i carabinieri passano alla perquisizione del furgone. I due finiscono in manette
Quel furgone era stato già avvistato più volte e le segnalazioni da parte dei cittadini erano partite immediate. Ieri – 14 gennaio – nel corso di un normale servizio perlustrativo i carabinieri della stazione di Tavernelle hanno intravisto lo stesso furgone che si aggirava nella località Montali di Panicale, frazione di Città della Pieve.
A scendere dal mezzo due uomini apparentemente tranquilli che si sono diretti verso i militari e hanno detto di avere problemi proprio con il furgone e di essere scesi per chiedere aiuto. Purtroppo per loro i carabinieri non hanno creduto alla storiella, ben sapendo che l’abitazione dove loro dicevano di voler chiedere aiuto fosse la casa di villeggiatura di un professore romano.
E’ scattata immediata la perquisizione e sul cassone del furgone sono stati ritrovati 60 chilogrammi di rame per un valore di 700 euro. Anche vicino all’abitazione è stata ritrovata della notevole quantità di rame (valore 4mila euro) pronta per essere caricata. Per i due uomini di nazionalità romena, B. I., 25enne e N. M., 26enne, domiciliati presso un campo nomadi della capitale, sono scattate le manette.
Dagli ulteriori accertamenti, eseguiti successivamente presso la caserma di Tavernelle, è poi emerso che i due, nonostante la giovane età, erano già gravati da numerosi precedenti specifici. Insomma, il reato di furto di rame per questi due giovani è da considerare un’occupazione fissa e continuativa. Gli arrestati hanno trascorso la notte appena passata dietro le sbarre delle camere di sicurezza della caserma di Città della Pieve, in attesa del rito direttissimo, che sarà celebrato nella mattinata odierna.
