Usa un vecchio fucile per sparare ai topi in magazzino, ma doveva tenere l'arma in casa: cacciatore nei guai
Secondo il verbale dei Carabinieri l'arma era "in pessime condizioni, arrugginita e legata con fil di ferro", ma non gli ha evitato il procedimento di revoca della licenza di caccia e del permesso a detenere armi e munizioni
Ispezione a sorpresa a casa del cacciatore per verificare la tenuta dei fucili, ma ne manca uno e gli viene sospesa la licenza di caccia e l’opportunità di detenere armi in casa.
L’uomo, difeso dall’avvocato Giovanni Picuti, si rivolge al Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria e spiega perché il fucile non era in casa: lo teneva nel magazzino vicino casa per sparare ai topi che gli mangiavano tutti i semi. E alla fine il Tar annulla il provvedimento del Prefetto.
Il Prefetto della Provincia di Perugia ha “fatto divieto di detenere armi e munizioni in suo possesso ed ingiunto di cederle a persona non convivente entro e non oltre il termine di 150 giorni dalla data di notifica” ad un uomo dopo che gli era stata “revocata la licenza di porto di fucile per uso venatorio” dopo un “accertamento circa la regolare detenzione delle armi presso la propria abitazione”. In quell’occasione i Carabinieri avevano rilevato la mancanza di una carabina, trovata nell’autovettura dell’uomo.
Il quale ha contestato il giudizio di “inaffidabilità circa la custodia delle armi” visto che l’arma era nell’auto chiusa a chiave nel parcheggio privato della sua abitazione, chiusa da un cancello e recinzione, a non più di un metro di distanza dalla porta d’ingresso. Ed era stato lo stesso ricorrente a dire ai Carabinieri che l’arma mancante era all’interno del bagagliaio dell’automobile.
Quando i militari si sono presentati a casa per vedere le armi, infatti, l’uomo non era presente. Era stato chiamato al telefono e si era presentato ai Carabinieri mostrando l’armadio dove custodiva i fucili e li riponeva sul letto per il controllo. Dalla denuncia in mano ai militari ne risultava uno mancante. L’uomo diceva di averlo in auto in quanto lo teneva in magazzino per sparare ai topi. Lo aveva preso e portato a casa per mostrarlo ai Carabinieri. I quali nel verbale scrivevano: “Arma in pessime condizioni, arrugginita e legata con fil di ferro”.
Il fatto che non era custodito in casa insieme agli altri fucili, però, costava all’uomo la revoca della licenza.
Per i giudici amministrativi “da quanto sopra rilevato” il ricorrente non ha mostrato “difetti di affidabilità in merito alla custodia delle armi in suo possesso, non potendo il brevissimo tempo in cui la carabina è stata lasciata chiusa in auto all’interno della proprietà ed alla presenza delle forze dell’ordine, integrare gli estremi di una condotta potenzialmente pericolosa atta a consentire un indebito uso dell’arma da parte di qualsivoglia malintenzionato”. Per cui ha annullato il provvedimento, restituendo armi e licenza all’uomo.