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Cronaca

Parchi verdi a Perugia tra buoni propositi, grandi interventi e qualche difficoltà

Pian di Massiano e Fontivegge una priorità per la riqualificazione delle aree verdi cittadine

Di verde a Perugia ce n’è tanto, e questo è un dato inoppugnabile. Solo nel comune si contano quasi 9 milioni di mq di verde pubblico. La gestione del verde però rischia di diventare complicata nonostante i buoni propositi dell’amministrazione e delle associazioni. Rispetto a qualche anno fa non si può dire che la situazione non sia migliorata in alcune zone verdi pubbliche. Ne è un esempio il parco dei Martiri delle Foibe di Madonna Alta che, dopo anni di totale abbandono, ha riacquistato un certo ordine e pulizia nonostante i giochi per bambini rimasti obsoleti. Il parco Chico Mendez, a due passi dalla fermata del minimetrò, polmone verde del quartiere tra via Cortonese, via Gallenga e via Cotani, dopo la gestione dell’associazione Natura Urbana, sembra respirare aria nuova: da panchina per balordi ad arera verde per famiglie. Barelli assicura la perfetta fruibilità da parte dei cittadini dei parchi comunali: "Grazie agli interventi di manuntezione in atto ed ai tanti progetti per migliorare le aree che erano abbandonate".

Sono 354 le aree verdi in tutto il comune di Perugia ad essere interessate ad un ben ampio progetto di riqualificazione di decoro urbano; 100 di queste sono gestite da associazioni, ma il passo, anche se armato di buoni propositi per ridare dignità verde alla città, allo stato attuale è ancora lento. Al parco Vallone Sant’Anna, in zona Fonti Coperte, la pavimentazione che conduce all’entrata dell’aera verde è un disastro. Sconnessa e con alcune mattonelle staccate. Questo purtroppo rende l’accessibilità difficile ad anziani o a persone disabili, ma anche a madri con passeggini. Certo, l’associazione “Filosofiamo” ha contribuito molto a migliorare le criticità in cui vessava il parco: hanno ridipinto alcune sculture in cemento armato che erano state lasciate all’incuria, hanno provveduto a sistemare panchine e cestini in legno, nonostante alcuni episodi di vandalismo che hanno riguardato proprio quell’aria. 

Una delle situazioni più complesse riguarda la riqualificazione di Pian di Massiano, del laghetto verde e del Percorso verde: già teatro di furti reiterati alla luce del sole, di problemi legati agli animali, solo per citarne alcuni.  E’ stato il Lav di Perugia a denunciare, un mese fa, la morte di tartarughe al laghetto di Pian di Massiano. Possibile che il comune non riesca a chiudere quei maledetti buchi nella recinzione, da dove escono pesci, tartarughe e altri animali? Ci diano il permesso lo facciamo noi. Ci sono luoghi sicuri, anche nella nostra Provincia, dove ci si prende cura delle tartarughe perché non ce le trasferiscono? Così tanta incuria non la si può più sopportare. Ci sono dei responsabili. Vanno trovati. Intanto una nostra denuncia è in Procura”.

Le risposte a tali situazioni di criticità comunque ci sono, spiega il vicesindaco Barelli: “La cura del verde e la manutenzione sono una nostra priorità; per la riqualificazione del laghetto abbiamo un progetto con tre dipartimenti universitari ed insieme all’Empa per la tutela animali. I problemi come la scarsa manutenzione ordinaria, i giochi vecchi, gli  impianti sportivi, ect, ci sono.  Via via miglioreremo le criticità e vogliamo anche che i cittadini ci segnalino tutto quello che non va in modo da poter intervenire il prima possibile. Vogliamo comunque sottolineare come ci siano dei parchi che godono di ottima solite come quello Montegrillo, della Pescaia, di Lacugnano e tutti gli interventi che vogliamo mettere a disposizione anche per la sicurezza notturna. Come il potenziamento dell’illuminazione ma anche delle guardie ecologiche che da cinque vogliamo farle diventare 50. Questo permetterebbe di vigilare meglio l’ordine dei parchi e della loro pulizia grazie ad un efficace e presente controllo”.

Anche il quartiere di Fontivegge, investito da una serie di attenzioni di riqualificazione urbana da parte dell’amministrazione, si renderà protagonista di un progetto che riguarderà il dissesto idrogeologico della zona (colpita da allagamenti e frane) in un progetto ingegneristico per dare acqua ai circa 300 orti urbani di Perugia. Come? Convogliando l’acqua in una grande vasca facenda defluire attraverso dei canali.

Insomma, una situazione che galleggia tra la voglia di superare sé stessi con buoni propositi ed anche qualche bel progetto ben speso (si vedano i 700mila euro di investimento per il parco di Lacugnano, il primo terapeutico in Umbria, con giochi anche per bambini autistici) ed una coda di manutenzioni e problemi che non si risolveranno nel giro di breve di tempo. Intanto sono stati firmati protocolli con la Caritas e l'Arci,  per impegnare risorse nella manutenzione dei parchi. "- Mentre sono 79 le aree verdi inserite nella convenzione con la Gesenu. E poi ci sono 500mlioni di euro provenienti da un bando di periferie da destinare alle città metropolitane e alle città capoluogo di regioni e provincia, con progetti da realizzare entro 90 giorni. "Il termine scade il 29 agosto ed abbiamo approvato già una quindicina di progetti". 

Ci sono anche i Giardini del Frontone, la splendida cornice storica di Borgo XX Giugno, palcoscenico di eventi, concerti e cinema all’aperto che tuttavia non riesce ancora a trovare una boccata d’ossigeno per tornare agli antichi fasti. Tra l’altro, è anche uno dei “luoghi del cuore” dei perugini, ovvero la classifica stilata dal Fai ogni anno per chiedere alla gente quale luogo si vorrebbe salvare dall’abbandono. E risulta tra i dieci più votati. "I progetti di riqualificazione riguarderanno anche quell'area- assicura Barelli". Insomma, la macchina del comune si mette in moto.

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