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Cronaca

Animalisti sul piede di guerra, ma la Cecchini rassicura: "Caccia con l'arco? Non è deciso niente"

Dopo le ultime proteste degli animalisti sotto palazzo Donini, è l'assessore alla caccia a voler rassicurare tutti, spiegando che il regolamento per la caccia con l'arco non è stato ancora approvato

Sono stata due, a distanza di poche giorni, le proteste degli animalisti sotto Palazzo Donini che, in un unico coro, hanno urlato: “Vergognia”. A voler calmare le acque è l’assessore alla caccia, Fernanda Cecchina che spiega: “In Umbria la caccia di selezione agli ungulati può essere esercitata solo con le armi a canna rigata, secondo il regolamento del 1999. Il nuovo regolamento che prevede l’estensione all’arco non è ancora in vigore: l’iter non è stato completato e sull’atto ci siamo riservati ulteriori valutazioni in Giunta regionale”.

L’Assessore lo ha fatto presente davanti ai rappresentanti della “Lav – Lega Antivivisezione” Umbria, durante il primo di una serie d’incontri fissati con le associazioni animaliste, cui seguirà venerdì prossimo quello con l’associazione “Animalisti italiani”. 

L’assessore ha ribadito che “la proposta di modifica al regolamento regionale per la gestione faunistico-venatoria dei cervidi e bovidi con cui si ampliano le modalità del prelievo selettivo non è frutto né di insensibilità, tanto più che abbiamo predisposto un disegno di legge regionale che riconosce prioritari i diritti e la tutela degli animali, né di decisioni estemporanee. È stata infatti elaborata all’interno del quadro normativo fissato dalle leggi nazionali ed è suffragata dalle linee guida sulla caccia di selezione dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, secondo il quale l’arco è un mezzo di caccia ‘estremamente efficace, etico e sicuro’, ‘privo di invasività ambientale’ e che offre ‘una sicurezza passiva totale’”.

Nel frattempo, ha rassicurato la Cecchini, resterà in vigore il regolamento precedente che riguarda il prelievo selettivo di alcune specie, con regole rigorose che obbligano, fra l’altro, il selettore a seguire appositi corsi di formazione.

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