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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

È perugino il restauratore che si occupa di uno dei più straordinari tesori di archeologia navale

È motivo d’orgoglio per gli abitanti della Vetusta sapere che un loro concittadino è impegnato nel restauro di questo eccellente patrimonio

È un perugino il restauratore che sta ponendo mano al restauro di uno dei più straordinari tesori di archeologia navale. Il nostro  Andrea Gobbi è attualmente impegnato nel restauro di un timone, un’ancora, una passerella, un cesto, appartenenti a questo formidabile patrimonio antico.

I fatti. Nel 1998, in occasione di alcuni lavori per la stazione ferroviaria di Pisa San Rossore, sono stati rinvenuti reperti, identificati poi con antiche navi. Le imbarcazioni sarebbero affondate a causa di ripetute alluvioni all’incrocio di un canale della centuriazione pisana con il fiume Serchio.

Questo  ritrovamento ha carattere di eccezionalità e non ha confronti nella storia dell'archeologia navale. Si tratta di una trentina di  navi, databili tra il III secolo a.C. ed il VII d.C., con i loro carichi di gioielli e utensili, anfore, monete.La superficie interessata impegna oltre 10.000 metri quadrati, tra scavo, laboratori e centro restauro.

Nel 2000, in attesa dell’allestimento di un vero e proprio museo negli Arsenali Medicei, fu aperta al pubblico una mostra permanente sulle navi di epoca romana, ritrovate nell’antico porto della città. È stato allestito un cantiere “aperto” con percorsi idonei a renderlo visitabile anche durante il normale svolgimento dei lavori, permettendo così di osservare le attività di scavo, restauro e studio.

Interessantissimo l’annesso Centro di restauro del Legno Bagnato, dove vengono sistemati e conservati i molti reperti, anche organici, recuperati a bordo delle navi. È, questo, l’unico laboratorio in Europa per il trattamento e il restauro del legno bagnato. E il nostro Andrea è al lavoro. Le imbarcazioni, tra navi da trasporto e barche fluviali, sono perfettamente conservate, grazie alla completa mancanza di ossigeno.

Si è recuperato buona parte del carico di queste navi, contenuto in anfore e vasi. Si è potuti risalire anche a credibili ipotesi circa l’area di provenienza delle navi: Gallia, Campania, Adriatico.Una scoperta eccezionale che non è ardito assimilare a Pompei, ovviamente in versione marittima. È motivo d’orgoglio per gli abitanti della Vetusta sapere che un loro concittadino è impegnato nel restauro di questo eccellente patrimonio.

Ci  dice in viva voce Andrea Gobbi: “A giugno, i materiali sui quali sto lavorando verranno conferiti al Museo di San Rossore. Mette i brividi pensare che mi muovo tra reperti sui quali ha messo mani e piedi l’uomo duemila anni fa”. Aggiunge: “Anche quest’àncora e il timone, segno tangibile dell’opera dell’uomo, ne avrebbero di storie da raccontare. Mi piace riportare questi oggetti a dignità, in nome della cultura e della storia”.

Gobbi è in partenza per la Sicilia dove opererà per conto dell’università di Stanford. Ma questa è una storia sulla quale Perugia Today tornerà a breve.

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