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Cronaca

"Mazzette" sospette, proseguono le indagini: chiesti accertamenti sui computer dell'ex primario perugino

Chiesto dal pm accertamento tecnico irripetibile sui sistemi informatici in uso all'ex primario di chirurgia pediatrica Antonio Appignani, finito nella bufera con l'accusa di concussione

Proseguono ad ampio raggio le indagini volte ad accertare le presunte condotte concussive di Antonino Appignani, l'ex primario di chirugia pediadrica dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia arrestato in flagranza dai carabinieri dopo la denuncia sporta da un ricercatore.

"Mazzette" sospette: il primario torna libero, ma con l'obbligo di dimora“

Il pubblico ministero Mario Formisano ha infatti chiesto un accertamento tecnico irripetibile sugli strumenti informatici in uso al professore. La difesa non commenta l'iniziativa del pubblico ministero; trapela tuttavia ottimismo e fiducia per l'operato degli investigatori perchè il disposto accertamento potrà fare chiarezza sui rapporti intercorsi tra il professore e il ricercatore. L'indagato è attualmente a Bologna dopo la misura dell'obbligo di dimora disposta dal gip in sede di convalida.  

Primario arrestato, l'accusa è concussione: l'Università prenderà subito provvedimenti"

Secondo la procura l'ipotesi di reato che si configura nei confronti dell'ex primario è quella di concussione. Dodicimila euro divisi in 4 rate da 3 mila euro. È  questa la cifra che secondo gli inquirenti Appignani  avrebbe chiesto  ad un ricercatore, in cambio del suo interessamento per il rinnovo di una convenzione. L'indagine, partita nel 2016, nel maggio di quest’anno aveva portato all'arresto del primario in "flagranza di reato". Si indaga quindi sui rapporti tra Appignani e il ricercatore per cercare di ricostruire ogni dettaglio della vicenda. L'ex primario, ormai dimesso dall'incarico, è difeso dagli avvocati Ettore Grenci e Mattia Maso del foro di Bologna e da Pietro Gigliotti del foro di Perugia. 

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