Caccia, la siccità non blocca le 33mila doppiette umbre
Gli ambientalisti si erano appellati anche alla Regione Umbria per fermare la stagione venatoria a causa della mancanza di cibo per la fauna. L'assessore: "Non ci sono problemi, si parte"
L'appello degli ambientalisti, firmato anche dallo scienziato Veronesi, di fermare l'apertura della caccia a causa della siccità che avrebbe stremato la fauna non ha trovato in Umbria, come nel resto del Paese, i favori della istituzioni.
Infatti l'assessore regionale Cecchini, rispondendo indirettamente all'appello, ha confermato la pre-apertura nel primo fine settimana di settembre, respingendo le analisi degli ambientalisti: "E' molto vivace, a livello nazionale, il dibattito sulle problematiche legate alla salvaguardia del territorio colpito quest’anno dalla siccità e da numerosi incendi boschivi. Siamo in condizioni di poter affermare che l’Umbria non presenta situazioni di particolare crisi, anche grazie al clima ed alle temperature di questi ultimi giorni e quindi la stagione si può avviare nella piena normalità".
L'assessore comunque si è appellata ai cacciatori per evitare grane e polemiche: "Chiediamo ai cacciatori la massima attenzione e la massima collaborazione affinchè la stagione possa avviarsi e continuare nel modo più soddisfacente. Ma di questo, ha concluso l’assessore, sono certa vista anche la grande sensibilità ambientale che da sempre dimostrano i cacciatori umbri”.
Se in nome del risparmio si pensa a tagliare i gettoni dei membri dei 3 Atc (Ambiti territoriali di caccia) realizzandone uno unico; niente è stato detto dall'assessore sulla spinosa questione della caccia in deroga al fringuello richiesta da cacciatori e agricoltori. Tutto rinviato al prossimo anno.