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Cronaca

Coronavirus, la rimodulazione del personale della Galleria annulla l'appalto per la gestione della biblioteca

Il Consiglio di Stato ha ribaltato la graduatoria, poi con l'epidemia è stata revocata la procedura. Cooperativa vincitrice fa ricorso al Tar e perde

L’assegnazione del servizio di catalogazione e gestione della biblioteca della Galleria nazionale dell’Umbria deve essere rifatta. Dopo il ribaltone della Consiglio di Stato che ha promosso al Conser e retrocesso la prima classificata, Il Telaio, la Galleria nazionale ha annullato la “procedura negoziata ai sensi dell'art. 36, comma 2, lett. b) del D.Lgs. n. 50/2016 per l’affidamento del servizio di catalogazione e altre tipologie di lavorazione catalografica di materiale documentario vario per la Biblioteca della Galleria Nazionale dell’Umbria - Codice CIG 775342263D”.

Contro questa revoca la Conser ha presentato ricorso, tramite l’avvocato Donato Antonucci, chiedendo l’annullamento del provvedimento, ricordando che la sentenza del Consiglio di Stato n. 2710 del 31 marzo 2021, annullava “l’aggiudicazione del servizio in questione in favore della società prima graduata (“Il Telaio” s.c.a.r.l.) e dichiarata l’inefficacia del contratto nelle more eventualmente stipulato con tale società, con la conseguenza che, in forza di detta sentenza, la stazione appaltante, anziché revocare l’intera procedura di gara, avrebbe dovuto procedere all’aggiudicazione in favore della ditta seconda graduata, nonché odierna ricorrente, giusta le risultanze della graduatoria approvata”.

Secondo la Conser non regge la motivazione della revoca della procedura di gara, secondo cui “a causa della sopravvenienza della nota emergenza sanitaria il servizio oggetto dell’appalto sia stato svolto da professionalità interne stante la ricollocazione del personale”.

Il provvedimento di revoca sarebbe stato assunto “in violazione dell’obbligo di avviso di avvio del procedimento, nonché della sentenza del Consiglio di Stato n. 2710 del 31 marzo 2021, per effetto della quale la graduatoria originariamente approvata dalla Galleria Nazionale dell’Umbria con provvedimento n. 1952/2019, vede automaticamente posizionarsi al primo posto quale aggiudicatario proprio l’odierna ricorrente”.

Non risultano, inoltre, documentati gli “insorgenti motivi finanziari” su cui si basa la revoca della procedura di gara.

Per i giudici amministrativi “il ricorso è infondato e va respinto” in quanto “fino a quando non sia intervenuta l’aggiudicazione definitiva, rientra nel potere discrezionale della stazione appaltante disporre la revoca del bando di gara e degli atti successivi, laddove sussistano concreti motivi di interesse pubblico tali da rendere inopportuna, o anche solo da sconsigliare, la naturale conclusione della procedura di valutazione comparativa”.

Il provvedimento di revoca, inoltre, è “intervenuto prima dell’aggiudicazione del servizio”, escludendo qualsiasi “situazione di violazione e/o elusione del giudicato di cui alla succitata sentenza n. 2710/2021”.

Ultimo appunto dei magistrati: la revoca ha “tenuto conto della sospensione dei servizi museali per il pubblico fino al gennaio 2021 a causa dell’emergenza Covid e della conseguente rimodulazione del personale bibliotecario, la quale ha permesso di svolgere con risorse interne all’amministrazione il servizio di catalogazione originariamente oggetto di affidamento”. Da qui la decisione di respingere il ricorso.

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