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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Scippo killer, alle 16 dove si trovava l'indagato? Ecco le tesi di accusa e difesa

La difesa del marocchino - unico al momento fermato dopo la morte di Loredano Maranini - può contare su alcune testimonianze che confermerebbero la presenza dello straniero al bar. Ma altri 3 testimoni affermano di averlo visto in via dei Filosi

Continuano senza tregua le indagini da parte della Procura di Perugia che sta cercando di stringere il cerchio intorno alla figura di Nabil Maloul (difeso dagli avvocati Donatella Panzarola e Cristian Giorni), l'uomo accusato di aver procurato la morte di Loredano Maranini dopo averlo scippato brutalmente in via dei Filosofi. Secondo il pm Manuli sarebbe, infatti, il 37enne marocchino l'unico responsabile della morte dell'uomo di 72 anni. Ad avvalorare la tesi del pubblico ministero in tutto tre persone che hanno dichiarato di essere state presenti durante la tragedia. Due dei tre testimoni chiave sarebbero inoltre sicuri di avere visto in volto l'indagato e di essere certi che sia lui l'aggressore.

I tabulati – Alla tesi accusatoria mancano però ancora tasselli importanti. Tra questi l'acquisizione dei tabulati che potrebbe scagionare l'imputato qualora risultasse che il suo cellulare si sia agganciato solo alle cellule della zone di Elce, dove Maloul dichiara di essere sempre stato. Di fondamentale importanza anche il sistema di videosorveglianza. Le telecamere potrebbero infatti avere ripreso in volto l'uomo o fornire elementi utili per le indagini. Proprio per questo il pm ha disposto l'acquisizione sia dei tabulati che delle immagini.

Alibi - Nabil Maloul ha dichiarato di trovarsi al momento dell'aggressione all'anziano perugino nel bar Modugno di Elce, dove stava guardando la partita Palermo-Roma. A confermare la sua versione alcuni testimoni. Alla domanda del pm: “Lei ha visto l'indagato nel locale?”, uno dei due ha risposto: “Mi trovavo nel bar alle 16 quando iniziavo il mio turno di lavoro. Ed ho visto e riconosciuto Nabil”. Va ricordato che l'allarme al 113 è stato lanciato dai soccorritori di Loredano Maranini alle 16.01. Ma cosa ha fatto e dove era prima delle 16 l'indagato? Il marocchino ha ribadito che intorno alle 15,45 (fine primo tempo della partita) si era recato nella sua abitazione che dista solo pochi metri dal Bar Modugno. Por poi tornare immediatamente nel locale. Ma non finisci qui, almeno secondo la ricostruzione degli avvocati difensori di Nabil. Infatti alle 16,10 avrebbe ricevuto una chiamata da una sua amica e sarebbe a quel punto uscito di nuovo dal bar per andare a casa sua con lei. 

L'impuntato avrebbe fornito questo ulteriore particolare soltanto in secondo battuta, giustificandosi che non voleva che la sua attuale compagna sapesse di questo incontro. La ragazza in questione è stata prontamente sentita dal pubblico ministero ed ha rilasciato questa dichiarazione: “Ho incontrato Nabil alle 16.10. Sono rimasta con lui fino alle 17.15”. La tesi difensiva ora dovrà reggere ai tabulati telefonici che sveleranno dove realmente si trovava Nabil nel momento in cui è avvenuto lo scippo-killer. 

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