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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Torna a "casa" un antico volume su Assisi, era stato rubato nel 2005 alla Biblioteca Valliceliana di Roma

Individuato dai carabinieri del nucleo per la tutela patrimonio culturale di Perugia: era in un negozio di antiquario

Dallo scaffale di un negozio di antiquariato a quello della Biblioteca Valliceliana di Roma, da dove proveniva. È tornato a “casa” il volume “Collis Paradisi amoenitas, seu Sacro Conventus assisiensis Historiae Libri II. Opus posthumum patris magistri Francischi Mariae Angeli a Rivotorto ord. Min. Francisi Conventualium in lucem editum Opera, & Studio Fratris Francisci Antoniii Felicis Carosi de Monte Leone Provinciae Sancti Francisci ejusdem Ordini, Sacerdotis”, consegnato nelle mani della direttrice Paola Paesano, dal comandante del Nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Perugia, il tenente colonnello Guido Barbieri.  

L’antico libro, stampato nel 1704 a Montefalisco (oggi Montefiascone) dalla stamperia Ex Typographia Seminarii, sarebbe la prima edizione di una delle più importanti opere dedicate ad Assisi e si tratterebbe del primo libro stampato a Montefiascone.

Il testo presenta un’ampia fonte di notizie storico-artistiche sui principali monumenti architettonici della città di Assisi e sulle opere d'arte custodite al loro interno. A ad impreziosirne il contenuto, il ricco corredo iconografico  di 12 grandi tavole ripiegate che comprende vedute della città, del Convento e della Basilica di San Francesco, delle Chiese di Santa Maria degli Angeli, di San Damiano e Santa Chiara, del Convento di Rivotorto, dell'eremo delle Carceri.

Il documento bibliografico, del quale ne esistono varie copie già presenti nelle collezioni di importanti biblioteche e il cui valore commerciale, riferito al mercato antiquario, è stato valutato in 4.000 euro circa, è risultato provenire dal prezioso e vasto patrimonio librario della cinquecentesca biblioteca romana. L’attribuzione, spiegano “gli investigatori dell’arte” è stata accertata attraverso l’attenta analisi delle segnature, degli ex libris e delle “note di possesso” presenti fra le pagine, particolari che, come fossero “impronte digitali”, ne hanno inequivocabilmente confermato l’appartenenza a quell’Ente.    

L’indagine ha preso avvio nel 2019 in conseguenza di uno dei tanti controlli che i carabinieri del reparto specializzato svolgono alla ricerca di quei beni culturali che, nel corso del tempo, sono stati rubat. Nello specifico, durante l’accertamento operato in un negozio specializzato della provincia di Perugia, sono stati sottoposti a verifica, attraverso la consultazione della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, alcuni libri che, per tipologia di argomento, epoca e caratteristiche di stampa, risultano spesso riconducibili a fondi pubblici o raccolte private comunque inalienabili poiché sottoposte alla specifica tutela del “Codice dei beni culturali e del paesaggio” in quanto dichiarati “beni culturali di particolare interesse”.       

Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di trovare conferma sulla provenienza illecita del libro, il cui furto era stato denunciato nel 2005 dall’allora direttore della Biblioteca e riconosciuto dall’attuale direttrice come il volume proveniente dal proprio fondo.

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