Perugia, slitta la riconsegna della Fontana Maggiore alla città: tutto rinviato

“Vernice fresca”, recitano i cartelli sulle transenne che circondano la Fontana Maggiore. Ma è una bugia. In realtà quello che stanno spalmando, con l’aiuto del pennello, è olio: una sostanza speciale che serve a proteggere il metallo dell’inferriata, adeguatamente ripulita dall’ossidazione con paglietta e… “olio di gomito”. Un lavoro ben fatto, ciliegina sulla torta per il completamento di una manutenzione straordinaria che riporta a nuova vita la Regina della piazza.

Ma la riconsegna, che doveva essere effettuata entro il 10 novembre (alla vigilia della festa di San Martino), tarderà. Di quanto? Non è dato saperlo. Perché la variabile – indipendente dalla volontà dei restauratori – è legata ad imprevedibili fattori meteorologici. “In questo periodo ha piovuto spesso – dice un addetto all’opera – e questo ci ha bloccato per un po’”. La spiegazione arriva a ruota, quando si chiarisce che c’è solo da rifare l’impermeabilizzazione della vasca inferiore e da completare quella superiore. Sul bacino superiore è stata apposta la guaina protettiva, ma ci sono dei piccoli ritocchi da effettuare per un lavoro esaustivo e garantito. Su quella inferiore la guaina non è stata ancora collocata. “Ce lo ha impedito l’umidità, nemica giurata di un fissaggio efficace”, dicono. Occorrono dunque 7-10 giorni di tempo bello: caldo o freddo non importa, purché asciutto. Dunque si può solo pregare Dio, o appellarsi a Giove Pluvio, perché concedano alla Vetusta una settimana, o poco più, di bel tempo. Altrimenti? C’è caso di arrivare alle calende greche. Pensate cosa succederebbe se si decidesse di chiudere alla svelta, ritrovandosi, dopo poco tempo, con la Fontana malata. Allora, Perugia, calma e gesso. La Fontana verrà riconsegnata… appena possibile.