Apertura anno giudiziario, una parte delle toghe contro i Pm candidati

L'apertura dell'anno giudiziario a Perugia non passerà certo sottotraccia sia per le polemiche sollevate in piena campagna elettorale che per l'allarme lanciato dalle toghe su procedimenti viziati da personale sottorganico e dalle difficoltà imposte dalla spending review. 

IL CASO INGROIA TRA LE TOGHE UMBRE - "La magistratura non ha bisogno di pseudo rivoluzionari o di novelli partigiani, ma di persone che svolgano il proprio lavoro": l'affondo porta la firma di Giovanni Galati, Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Perugia, durante il suo intervento in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario e facendo riferimento alla candidatura del Antonio Ingroia leader di Rivoluzione Civile che si è definito un "partigiano della costituzione". Per Galati "le candidature dei magistrati mettono in pericolo la chiarezza della distinzione dei poteri ed il principio dell'indipendenza dei magistrati è a rischio. Quando smette la toga per presentarsi alle elezioni un magistrato suscita sospetti che, anche se infondati, gettano un'ombra sulla sua carriera e sull'ordine cui appartiene".

LA GIUSTIZIA SENZA MEZZI E UOMINI - "Una nave con un equipaggio decimato - ha spiegato il presidente della Corte d'appello di Perugia Wladimiro De Nunzio - rischia di essere ingestibile, esposta al rischio di derive e ritardi per l'impossibilità di dispiegare correttamente e completamente tutte le potenziali energie che le velature in dotazione potrebbero assicurare. Ma questa consapevolezza del principale problema che attanaglia anche la giustizia umbra non si tradurrà in paralizzante pessimismo, sia perchè l'impegno della magistratura e degli amministrativi non demorderà, sia perchè i segnali di attenzione e partecipazione che provengono dalle varie istituzioni locali, compresa l'avvocatura, fanno ben sperare in una azione sinergica a tutela degli interessi dei cittadini umbri".