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Cronaca

Lavoro, la strage dell'amianto: in aumento le malattie professionali

Nel consiglio provinciale sul lavoro dall'Inail arriva un dato preoccupante: sempre più lavoratori contagiati dall'amianto nel 2011-2012. Dopo l'invalidità la morte. Serve un piano regionale di bonifica

L’amianto è il grande nemico dei lavoratori in Umbria nonostante le opere di bonifica iniziate ormai da anni e sostenute in parte dalle istituzioni.

La conferma arriva direttamente dalla direttrice provinciale dell’Inail, Alessandra Gili, nel corso del consiglio provinciale aperto su sicurezza e lavoro,  dove ha confermato un preoccupante aumento costante delle malattie professionali: “Dall’inizio dell’anno – ha spiegato alla vasta platea di cittadini e forze sociali presenti all’incontro in sala della Provincia – abbiamo registrato sei morti sul lavoro, un numero ancora alto in proporzione degli abitanti umbri, ma un netto calo degli infortuni. Quello che preoccupa invece è il costante crescere delle malattie professionali; la maggior parte di queste determinate esclusivamente dal contatto tra il lavoratori e l’amianto”.

Segno che ancora molti dei luoghi di lavoro, aziende e non solo, restano pavimentazioni, tetti o tettoie di amianto residuo degli scellerati anni 70-80. Queste malattie professionali in Umbria nel 70 per cento dei casi portano ad una invalidità completa per alcuni mesi e massimo qualche anno per approdare poi alla morte del lavoratore. Non bastano dunque gli incentivi regionali per la rimozione di questo pericoloso materiale: serve un proprio piano di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro pubblici e privati in tutta la Regione. 

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