rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Agriflor, il Tar respinge il ricorso contro le mancate autorizzazioni all'adeguamento dell'impianto di produzione di fertilizzanti organici

Un mese fa il sindaco Romizi aveva bloccato le attività dell’azienda di Ponte Felcino fino al ripristino delle corrette condizioni di produzione"

Agriflor ricorre al Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria per chiedere l’annullamento degli atti di Comune di Perugia e Regione Umbria con i quali è stato fermato il progetto “di adeguamento alle BAT dell'impianto di produzione di fertilizzanti organici”.

Attraverso un ricorso principale e uno con motivi aggiunti, l’azienda, assistita dagli avvocati Michele Bromuri e Francesco Falcinelli, ha portato davanti al Tar la Regione Umbria e il Comune di Perugia. La società attiva nel settore di produzione di fertilizzanti per l’agricoltura e florovivaistica mediante la lavorazione e la trasformazione, attraverso compostaggio, di residui/rifiuti, ritiene che i due enti avrebbero sbagliato una serie di passaggi burocratici-autorizzativi, richiamandosi a norme mal interpretate e in contrasto con autorizzazioni rilasciate in precedenza.

Da ricordare che appena un mese fa il sindaco Andrea Romizi ha firmato lunedì l’ordinanza che stoppa le attività dell’azienda di Ponte Felcino fino al ripristino delle “corrette condizioni di produzione”. Il problema resta quello dei cattivi odori emessi a causa delle presunte “inosservanze” di alcune prescrizioni nel trattamento dei rifiuti: secondo la Usl 1, che ha chiesto l’emissione dell’atto, c’è un “vulnus alla garanzia di tutela della salute collettiva che richiede urgenti misure correttive e di prevenzione”.

Proprio il “dissenso” espresso dal rappresentate comunale in contrasto con quanto affermato dall’ente regionale in precedenza.

Contestate anche delle incongruenze con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e l’incompetenza del Comune di Perugia sulla materia, demandata appunto alla Regione. Fino ad arrivare a parlare di pregiudiziale di “opposizione politica ... che si vorrebbe rivestire di ragioni tecniche, ma in realtà fondata sulla localistica resistenza senza se e senza ma alla presenza di impianti di recupero di rifiuti sul territorio”.

Tanto che la società ricorrente afferma “che la nuova configurazione impiantistica per la quale è stata chiesta la PAUR ricade in massima parte al di fuori di zone vincolate paesaggisticamente e che gli interventi da effettuarsi in area vincolata sarebbero comunque esclusi dall’autorizzazione paesaggistica”.

Tutte istanze che il Tribunale amministrativo regionale per l’Umbria ha ritenuto improcedibili, rigettando il ricorso e i motivi aggiunti.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Agriflor, il Tar respinge il ricorso contro le mancate autorizzazioni all'adeguamento dell'impianto di produzione di fertilizzanti organici

PerugiaToday è in caricamento