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Cronaca

Delitto Kercher - Amanda Knox attacca gli investigatori: "Io vittima dell'ingiustizia"

Pronta replica dell'ex sostituto procuratore Mignini: "Perché continuare a mentire in modo così grave?"

Amanda Knox attacca gli investigatori e si presenta, di nuovo, come una vittima della malagiustizia. Una esternazione che ha prodotto l'immediata replica del sostituto procuratore Giuliano Mignini.

"Sono costretto, ancora una volta, a intervenire su un processo da me trattato e terminato nel 2015, con la seconda sentenza della Corte di Cassazione, dopo l’opposta sentenza della I Sezione della stessa Corte, del 2013, sul processo per l’omicidio di Meredith Kercher.

Io posso capire opinioni diverse sulla valutazione del materiale probatorio, in un processo, come la maggioranza, indiziario e legato a valutazioni di carattere biologico. E posso capire, non giustificare, che tutti si sentano investiti della competenza a trattare materie così complesse, senza un briciolo di competenza al riguardo.

Quello che, però, non è tollerabile è l’omissione totale di fatti che non possono essere messi in discussione e che sono divenuti irretrattabili o l’interpretazione falsa di sentenze, che si finge essere state emesse a norma dell’art. 530, primo comma c.p.p., mentre sono state emesse ex art. 530, secondo comma dello stesso articolo, cioè in forma “attenuata” e “dubitativa”. O ancora, l’ignorare che vi sono state due sentenze di condanna emesse da due Corti d’Assise, di primo grado di Perugia e di secondo grado, di Firenze. In totale, sedici giudici, tra togati e popolari, che hanno condannato i due imputati “caucasici”.

E invece, l’articolo si sofferma sulla Polizia e sul pm, che sarei stato io, che si è limitato a chiedere la condanna.

Va sottolineato che le espressioni più difformi dalla realtà non sono venute da Amanda Knox, ma dall’articolista Alexandra Rojkov, premiata dalla CNN e dalla giornalista statunitense Nina Burleigh che si è distinta per la totale, impressionante incomprensione dell’ordinamento processuale italiano.

Perché continuare a mentire in modo così grave? Possibile che non abbiano capito e che non abbiano dato uno sguardo anche solo frettoloso alla stessa sentenza della V Sezione? Dell’altra, quella, anch’essa definitiva e di segno opposto, della I Sezione, fanno finta di dimenticarsi ma c’è anch’essa ed è definitiva. Perché continuano a ignorare la condanna definitiva per calunnia ?

Sono domande a cui né la Rojkov né, tantomeno, la Burleigh, risponderanno perché non saprebbero come fare.

Viviamo in un’epoca di decadenza, non solo per le guerre ma anche e forse soprattutto per il disprezzo verso la verità che caratterizza questo momento storico".

Giuliano Mignini, sostituto procuratore in pensione

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