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Cronaca Piazza Grimana

Piazza Grimana assediata dallo spaccio: "I pusher occupano le case e si insediano"

L'allarme dei commercianti e dei residenti: "Si rivedono in giro vecchie facce, insieme a nuovi acquisti, giovanissimi, molto attivi in piazza Grimana, lungo corso Garibaldi e le strade a pettine che punteggiano il suo lato destro a salire"

Riparte alla grande lo spaccio in piazza Grimana e dintorni. Eppure le associazioni hanno fatto la loro parte. I controlli erano stati adeguatamente intensificati. Pareva che la realizzazione della nuova piazza, l’innalzamento dell’attenzione delle forze di polizia, unitamente al controllo sociale esercitato dai residenti, avessero arginato il fenomeno. Ma, purtroppo, pare che non sia così.

Lo dicono, apertis verbis, residenti e operatori commerciali della zona: “Si rivedono in giro vecchie facce, insieme a nuovi acquisti, giovanissimi, molto attivi in piazza Grimana, lungo corso Garibaldi e le strade a pettine che punteggiano il suo lato destro a salire”. “La tecnica – sostengono persone che chiedono di non essere nominate per evitare ritorsioni – è sempre la stessa. Contatti telefonici coi clienti e un incessante andare e venire tra via dei Pellari, il Bulagaio e, soprattutto, il parco Sant’Angelo, ormai ridotto in uno stato miserevole”. Perché tutto questo va e vieni? “Tengono le dosi nascoste nel parco e fanno a meno di portarsele dietro. Se li beccano con una dose, si dichiarano assuntori e la fanno franca con la modica quantità e l’alibi dell’uso personale. Occorrerebbe fare un giretto coi cani addestrati alla ricerca degli stupefacenti: se ne farebbero di scoperte!”.

Ma dove vivono i vecchi e nuovi untori? “Si dice che alberghino in appartamenti dismessi e disabitati. È successo che qualche anziano, di ritorno da un ricovero ospedaliero, abbia trovato in casa ospiti indesiderati. Forzano le serrature e s’insediano: è successo più volte. Alcuni proprietari, per evitare “occupazioni”, hanno messo robuste grate metalliche alle porte”. “Parecchi di questi delinquenti dormono nei rifugi del parco, avendo forzato i baracchini ormai chiusi per cessata attività. Anche sotto le mura, tra la fitta vegetazione, si parla di coperte e materassi occultate. Lo si vede dalle deiezioni umane che imbrattano anche i vecchi bagni, ridotti a un vero inferno. Tempo fa, fu data una robusta ripulita, ma ora è tornato tutto come prima. Forse peggio”.

Che fare? Alzare la guardia, intensificare i controlli di polizia, specie nei vicoli più soggetti. Dice un residente: “È inutile che vengano di mattina: il movimento prende i giri nel tardo pomeriggio e  si accentua nel dopo cena, fino alle ore piccole. È allora il momento giusto per beccarli!”. “Aver trasferito la caserma Fortebraccio da Ponte d’Oddi – precisa qualcuno – è stato un errore: innanzi tutto perché quel territorio è rimasto sguarnito. In secondo luogo, la caserma, sebbene vicina, è orientata verso il quartiere dell’Elce e meno verso il centro storico”. Eppure, percorsa via Fabretti, la Fortebraccio è a un tiro di schioppo dal luogo dello spaccio

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