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Cronaca

Massacra di botte la madre per soldi e tenta di darle fuoco con il cherosene: condannato

La donna si era finta morta e aveva chiamato i soccorsi quando il figlio si era allontanato. Riconosciuta all'imputato l'incapacità di intendere e volere

Picchia la madre, le getta addosso del liquido infiammabile e prova a darle fuoco con la sigaretta, solo perché non voleva dargli i soldi. Un 26enne di origine ucraina è stato prima arrestato (il 24 settembre del 2020) per l’aggressione e poi condannato a 5 anni di carcere. La donna era stata presa a calci e pugni e si era salvata solo perché si era finta morta. Il figlio si era allontanato e lei era riuscita a chiamare la figlia e i soccorsi.

L’imputato, difeso dall’avvocato Michele Nannarone, era già in cura da circa quattro anni per patologie legate a disturbi della personalità le quali, durante periodi di crisi, lo inducono a comportamenti aggressivi. Il giudice per l’udienza preliminare Natalia Giubilei, infatti, ha riconosciuto quanto riporta la cartella clinica del giovane, con i disturbi che lo rendono incapace di intendere e volere.

Quel pomeriggio, la donna aveva avuto una forte discussione in giardino con il figlio e quest'ultimo, spintonandola, l'aveva fatta cadere a terra. La lite si era interrotta lì. La sera, però, il giovane era tornato e aveva gettatto addosso alla madre del cherosene, provando a dare fuoco alla donna lanciandole addosso una sigaretta accesa, non riuscendo nel suo intento “per cause indipendenti dalla sua volontà”. L’aggressione era proseguita con pugni e calci, con il 26enne che gridava: “Ti ammazzo, non hai diritto di vivere”. La donna si finta morta e il figlio se n’era andato. Poi la donna era riuscita a chiedere aiuto alla figlia.

Polizia e Carabinieri avevano cercato il giovane per tutta la notte. Erano stati gli agenti della Volante a rintracciarlo, la mattina, vicino all’abitazione a Corciano. Al termine di un lungo colloquio lo avevano convinto a seguirli in Questura e poi al servizio di salute mentale, dove era stato ricoverato in stato di fermo per tentato omicidio aggravato e tentato incendio.

Ieri la sentenza, con rito abbreviato, e la condanna a 5 anni e 4 mesi di reclusione.

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