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Cronaca

Picchia la moglie da anni: "Non possiamo lasciarci, non ci sono abbastanza soldi"

Dopo l'intervento della Questura il marito è stato invitato a lasciare l’abitazione familiare e la donna è stata affidata alle cure dei servizi sociali

La richiesta d'aiuto è arrivata alle prime luci del mattino. Dall'altro capo del telefono, gli agenti hanno sentito la voce di una donna che, in stato d'agitazione, raccontava di essere stata picchiata dal marito. I poliziotti si sono immediatamente diretti sul posto e hanno scoperto che quello raccontato dalla donna era stato solo uno dei tanti episodi di violenza.

Una volta in Questura, la vittima si è sfogata, narrando una storia di violenza ormai datata e sistematica da parte di un marito stanco della sua relazione sentimentale con la moglie. La situazione si sarebbe aggravata dopo che l’uomo ha iniziato ad affogare i propri pensieri nell’alcol a causa delle gravi infermità psicofisiche di cui, purtroppo, soffre la donna, aggravate dalla situazione economica in cui versano e che costringe loro a vivere sotto lo stesso tetto.

Secondo quanto raccontato dalla donna ai poliziotti, quella dell’ultimo intervento rappresenta soltanto la “punta” di un “iceberg” ben più ampio, nel senso che la vittima di questa tragedia familiare, già nel 2010, venne refertata all’ospedale, dove era stata trasportata con traumi facciali e dentari, e nella circostanza aveva riferito al personale medico di essere caduta accidentalmente in casa. Due anni dopo, nel 2012, aveva riportato 30 giorni per una frattura al braccio e una contusione alla testa.

Nel 2014, infine, era stata schiaffeggiata dal marito riportando una prognosi di 25 giorni: solo in questo caso, data l’evidenza della causa delle lesioni, si era decisa a denunciare per la prima volta il marito per le violenze subìte. I fatti narrati dalla donna, accuratamente messa a proprio agio e rassicurata dagli agenti, sono stati cristallizzati in una articolata informativa di reato inviata all’Autorità Giudiziaria, e nella stessa è stata richiesta l’applicazione di una idonea misura cautelare volta a scongiurare il pericolo di ulteriori e nuove violenze.

Ad ogni modo, il marito è stato invitato a lasciare l’abitazione familiare e la donna è stata affidata alle cure dei servizi sociali, per una più utile collocazione in ordine, oltre alle violenze subite in famiglia, anche alle infermità per le quali necessita di essere opportunamente seguita e curata in maniera specialistica. I fatti sono avvenuti a Perugia

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