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Cronaca

Aeroporto, numeri impietosi: "Calo drastico dei passeggeri, il Comune non pagherà i debiti"

Ordine del giorno di Forza Italia per chiedere a Sase "un piano strategico adeguato": "Non roviniamo quello che di buono è stato fatto, serve un presidente-manager"

Aeroporto di Perugia in affanno. E i numeri non sono a favore del San Francesco d’Assisi. Secondo i consiglieri comunali di Forza Italia, Carlo Castori e Claudia Luciani, che hanno depositato un ordine del giorno “per promuovere il rilancio e il potenziamento dell’aeroporto di Perugia”, i dati di Assaeroporti sfiorano il drammatico. “Nel solo mese di aprile – scrivono i due forzisti di Palazzo dei Priori - (il dato di maggio non è ancora stato calcolato) hanno visto una drastica diminuzione”. Quindi, che fare? Correre ai ripari, ovviamente. E subito. Da qui l’ordine del giorno di Forza Italia. Spiegano i consiglieri: “C’è la necessità di una gestione maggiormente imprenditoriale dell’aeroporto. E’ di estrema importanza, in questa ottica, la scelta del nuovo Presidente della Sase S.p.A. al posto del dimissionario Fagotti, che aveva puntato il dito contro la mancanza di una programmazione unitaria tra le varie anime che compongono la società che gestisce il San Francesco”.

E ancora: “È auspicabile che la nuova presidenza vada individuata in una figura di caratura manageriale ed esperta nella gestione aziendale e che sia in grado di presentare e portare a termine un puntuale e organico piano di rilancio con l’individuazione di una strategia in grado di concentrare gli investimenti su obiettivi certi da perseguire”.

E ancora: “La Sase deve stilare un piano di crescita concreto che porti ad un sempre maggior numero di passeggeri e di movimenti, dati che, secondo Assaeroporti, nel solo mese di aprile (il dato di maggio non è ancora stato calcolato) hanno visto una drastica diminuzione. A tal fine è della massima urgenza attivarsi nel più breve tempo possibile per far si che l’Umbria non vanifichi quanto di buono è stato fatto negli anni precedenti, e senza che gli attori pubblici, tra cui il Comune di Perugia, debbano in futuro ripianare il bilancio dello scalo umbro”. Insomma, meglio prevenire che curare. Anzi, meglio curare che amputare.

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