Aeroporto, FlyVolare (no no): silenzio di tomba, niente voli e mezzo milione di euro da recuperare in fretta
La proroga di 30 giorni sulla scadenza del 3 settembre concessa da Sase, la società che gestisce l’aeroporto, alla compagnia italo-maltese per ottenere la licenza di volo e la certificazione è scaduta da un pezzo (il 2 ottobre) e ancora non si sa nulla
Niente. Niente di niente. Silenzio tombale sui “nuovi” voli FlyVolare dall’aeroporto dell’Umbria, annunciati a tutta randa per settembre. E siamo a metà ottobre. La proroga di 30 giorni sulla scadenza del 3 settembre concessa da Sase, la società che gestisce l’aeroporto, alla compagnia italo-maltese per ottenere la licenza di volo e la certificazione è scaduta da un pezzo (il 2 ottobre) e ancora non si sa nulla.
E di certificati, voli, aerei e FlyVolare non si hanno notizie di nessuna natura. Il sito della compagnia dice solo “We are coming soon”. Solo questo. E quello del San Francesco non riporta i voli annunciati in pompa magna in due (ripetiamo: due) conferenze stampa.
La certificazione e la licenza da ottenere dalle autorità di Malta non erano questo passettino burocratico facile facile, a quanto pare. La clavata dell’Enac, con un’entrata in stile Montero, subito l’annuncio di nove rotte dall’aeroporto, poteva essere un indizio. Ma tant’è: cioè zero. E allora che fare? Chiudere? Lasciar andare? Prima la Sase punta a riprendersi quel mezzo milione di euro (e punta a farlo in fretta) versato per le nuove rotte.
E poi c’è il discorso politico da affrontare. Perché FlyMarche e FlyVolare non hanno lasciato l’aeroporto così come l’avevano trovato. Rotte annunciate e cancellate dal tramonto all’alba lasciano strascichi. E quel mezzo milione da recuperare, per giunta. Così la questione arriva al Consiglio Regionale: “Finalmente – spiega Marco Squarta, consigliere regionale di Fratelli d’Italia - lunedì 16 ottobre la mia richiesta troverà una risposta e i vertici della società di gestione dell’aeroporto (Sase) e di Sviluppumbria saranno ascoltati dalla Seconda commissione dell’Assemblea legislativa per fare il punto su tutte le criticità che coinvolgono l’aeroporto ‘San Francesco di Assisi’”.
E ancora, perché il punto è qui: “Direttore e presidenti di Sase e Sviluppumbria, in maniera diversa ma convergente coinvolti nello sviluppo dell’aeroporto e nelle sue troppe disavventure – osserva Squarta – dovranno fare chiarezza sui disservizi occorsi ai passeggeri in arrivo e in partenza dal ‘San Francesco’. Saranno chiamati a spiegare le strategie che hanno portato all’accordo con Fly Volare e al pagamento anticipato di ingenti somme ad una compagnia aerea che non è neppure in possesso dei titoli abilitativi per svolgere il servizio. Avranno l’occasione di illustrare ai consiglieri regionali per quale motivo è stata promossa una conferenza stampa per annunciare nuovi collegamenti aerei senza alcuna certezza che questi potessero davvero decollare”. FlyVolare? No no.