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Cronaca

Lo zio chiede l'amicizia su fb alla nipotina: poi scattano le richieste hard in chat

Una di quelle storie che non si vorrebbero mai sentire, ma che purtroppo esistono. Fortunatamente la piccola, poco più che bambina, è riuscita a comprendere le vere intenzioni del parente, facendo scattare l'inchiesta

Si fidava di lui, quel suo zio maturo che aveva scoperto tardi la passione dei social.  Erano diventati amici su Facebook, quasi per caso. Poi erano nate le conversazioni, tramite chat, durante le quali i due si raccontavano le rispettive vite. Un gioco ingenuo per lei, qualcosa di più per lui che ad un certo punto ha iniziato a fare strane richieste, molto spinte. Insomma squallidi pensieri che si palesavano nella chat in privato.

Protagonista della vicenda una ragazzina poco più che bambina che, quando si è resa conto che quell’uomo di 67 anni si stava per tramutare in un orco, ha deciso di recarsi dalla psicologa della scuola e vuotare il sacco, troncando nel frattempo ogni tipo di comunicazione con il parente.

Una storia terminata a lieto fine, se così si può dire, dato che l’uomo non è riuscito ad adescare la ragazza. Lei, forte e imperterrita, ha infatti immediatamente compreso che l’atteggiamento del 67enne era del tutto anomalo, preferendo così metterlo con le spalle al muro. I genitori, saputo l’accaduto, hanno immediatamente denunciato il pensionato.

L’uomo è finito davanti al giudice delle udienze preliminari e dovrà adesso rispondere del reato di “adescamento di minorenni”, apparso nel nostro codice penale solo nel 2012. Oggi, 24 febbraio, si è deciso per un rinvio, ma già nella prossima udienza i genitori e la ragazzina dovrebbero costituirsi parte civile nel processo tramite l’avvocato Laura Modena. 

A fare la sua parte, questa volta, anche il social di Mark Zuckerberg, che in casi particolari come questi mette a disposizione delle autorità giudiziarie le credenziali degli indagati al fine che si possa risalire alle conversazioni e poter semmai incastrare i colpevoli. 

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