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Cronaca

Da famiglia felice a spiata in casa ed aggredita: marito a processo

Ascoltati oggi in aula i teste della parte civile. L'uomo è stato accusato di lesioni e abusivo accesso informatico

Una storia controversa, quella tra una moglie e suo marito finita nelle aule di giustizia del tribunale di Perugia. Lui, di buona famiglia, nota nella sua città natale , due figli avuti dalla loro unione e una discesa che culmina in una denuncia querela da parte della moglie. L’uomo è stato accusato di lesioni e abuso di accesso informatico ai danni della ormai ex consorte.

Tutto ha inizio qualche anno fa, quando la donna si presenta alla stazione dei carabinieri per denunciare l'uomo: i racconti dei testimoni riportano come “Avesse paura dei comportamenti violenti del marito”. La denuncia per lesioni in particolare, riguardava un episodio in cui il marito l’avrebbe spinta contro un vetro del salotto, fino a spaccarlo.

A più riprese, come ricostruito in aula-la donna, a volte accompagnata anche dal padre-tornerà dai carabinieri anche solo per sfogare i suoi timori. “Dimostrava di avere un grande stress per la situazione che stava vivendo”, e per denunciare anche la presenza di microtelecamere nella casa coniugale, messe dal coniuge con l'intento di spiare le sue mosse. Un testimone racconta di come la donna avesse detto che alcuni documenti personali da lei riposti in casa, poi sparivano.

La polizia giudiziaria ispeziona così la casa coniugale per trovare il materiale delle videoriprese denunciato dalla donna. “C’erano sensori ambientali installati in varie stanze della casa”- spiega un tecnico informatico chiamato a testimoniare in aula. “L’impianto-continua il teste-era stato svuotato del suo contenuto. La perizia tecnica-su incarica della Procura di Perugia ha esaminato così l’apparato di videosorveglianza per accertare se risultasse analogo a quello fotografato dalla parte lesa nel presentare denuncia.

Il sistema di videosorveglianza, collegato all’allarme, era chiuso in una teca a chiave ed era situato in cantina ma i sensori erano vuoti come se qualcuno, forse, ne avesse prelevato i contenuti. “Non è stato comunque possibile accedere al contenuto perché chiuso a chiave, ma ad un riscontro visivo-secondo la perizia- non si potrebbe escludere mini videocamere di sorveglianza. Secondo la difesa invece, non c’è prova che siano state estratte immagini dai file.

I teste della parte civile, sentiti nell’udienza di oggi, riportano come la coppia abbia avuto una profonda crisi e di come l’uomo abbia più volte minacciato la moglie di non dargli più un soldo per il mantenimento, perché stufo di provvedere solo lui ai bisogni della famiglia. Nessuna violenza tra i due, se non il singolo episodio della presunta aggressione contro un vetro- episodio ribaltato dalla tesi difensiva in quanto l'uomo stava cercando di prendere le chiavi della macchina alla donna, spintonandola involonariamente ed andando a finire contro il vetro.

Ora si dovrà aspettare di ascoltare i teste della difesa. Il giudice Restivo ha rinviato l’udienza il prossimo 3 ottobre. 

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