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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Marsciano

Marsciano, accoltella il rivale nel parco: dal tentato omicidio alle lesioni, pena ridotta in appello

I due si erano affrontati per una questione che riguardava un cellulare sparito. La vittima era finita in ospedale con un polmone perforato

Un 23enne di Marsciano, difeso dall’avvocato Angelo Lonero, è stato condannato, con rito abbreviato, per il tentato omicidio di un 26enne rumeno a 3 anni e 8 mesi di reclusione, con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. In appello, però, la condanna è stata rivista con derubricazione dal tentato omicidio a lesioni personali gravi, con una condanna di 1 anno e 6 mesi, con pena sospesa, e revoca dell’interdizione dai pubblici uffici.

L’imputato, secondo l’accusa, avrebbe compiuto atti “idonei e diretti in modo non equivoco, a cagionare la morte” del 26enne “colpendolo con una coltellata alla schiena … causando una ferita penetrante che attingeva” il polmone. La vittima finiva in ospedale, in terapia intensiva, per oltre un mese e mezzo.

Contestata al giovane anche l’aggravante di aver portato fuori dall’abitazione un coltello per commettere il tentato omicidio il 19 giugno del 2021.

La lite, secondo le testimonianze, era nata all’interno di un gruppo di giovani di Marsciano, italiani e stranieri, durante una festa. La vittima dell’accoltellamento aveva subito il furto del cellulare, nel corso della festa a casa sua. Aveva chiesto a un amico di provare a chiamarlo e il telefono aveva squillato in tasca all’accoltellatore. Il quale si era scusato dicendo che erano cellulari simili, con la stessa cover, che lo aveva preso per sbaglio. Il proprietario del telefono non gli aveva creduto e lo aveva cacciato di casa.

A questo punto le versioni divergono. La vittima ha sostenuto che il 23enne gli avrebbe giurato vendetta appena si sarebbero incontrati. L’aggressore ha affermato che sarebbe stato l’altro a perseguitarlo per giorni, accusandolo davanti a tutti gli amici di essere un ladro e di averlo attirato in una trappola nel parco di Marsciano, al quale si era presentato armato.

Il racconto converge solo sullo svolgimento della lite: i due si sono incontrati, hanno iniziato a insultarsi e sfidarsi, fino a quando l’aggressore avrebbe colpito con una bottiglia l’altro alla testa e poi lo avrebbe accoltellato mentre tentava di fuggire.

Il giudice per l’udienza preliminare aveva condannato il 23enne per tentato omicidio, ma i giudici di appello hanno rivalutato il caso, soprattutto sulla base di una diversa valutazione della dinamica dell’accoltellamento e dell’intera vicenda, riformando la sentenza con una condanna più mite, sulla base della riqualificazione del reato.

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