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Cronaca Assisi

Lite stradale per il furgone parcheggiato male, accoltella alla gola operatore ecologico

Minacce e insulti anche in ospedale mentre la vittima veniva medicata, fino all'arrivo dei carabinieri

Accoltella al collo un operatore ecologico per un diverbio stradale, lo insulta mentre medici e infermieri lo ricuciono all’ospedale e pretende anche di aver ragione. Per un giovane di Assisi, difeso dall’avvocato Delfo Berretti, però, si aprono le porte del tribunale con un’accusa di lesioni personali.

La lite è avvenuta in una via centrale di Assisi e a scatenarla la sosta abusiva in un tratto stretto, in cui non passano due auto affiancate. Secondo il racconto fatto stamattina dalla vittima dell’aggressione, l’operatore ecologico, costituitosi parte civile tramite l’avvocato Laura Modena, mentre stava svolgendo i compiti di rimozione dei sacchi pieni nei cestini, rimettendo quelli nuovi, un automobilista proveniente dalla direzione opposto si metteva a suonare, protestando per il modo in cui l’addetto aveva lasciato il mezzo.

Secondo l’automobilista non era possibile parcheggiare in quel modo, ostruendo l’intera carreggiata, che era ora di finirla, che i residenti erano stanchi di trovare sempre la strada ingombra di mezzi vari.

L’addetto, ancora visibilmente scosso a due anni dai fatti, lo invitava a calmarsi, che aveva finito e avrebbe spostato subito il furgoncino. Tanto che saliva nel mezzo e si apprestava a fare manovra.

L’automobilista, però, era nel frattempo sceso dalla vettura e si era avvicinato al furgone e con un taglierino in mano aveva esclamato: “Adesso ti faccio vedere io” e con un fendente aveva aperto un taglio di quattro centimetri tra la mascella e la gola dell’operatore.

Alla scena avevano assistito un gruppo di turisti e alcuni commercianti. Il ferito (“avevo paura di morire, pensavo mi avesse tagliato la giugulare” ha detto oggi in aula) chiedeva aiuto, di chiamare i carabinieri e di prendere il numero di targa dell’aggressore. Poi acceso il furgone si dirigeva in ospedale per farsi medicare.

Mentre si trovava in ospedale con medici e infermieri che controllavano la ferita, si presentava l’uomo che iniziava ad insultare (l’uomo accusava l’operatore di averlo mandato a quel paese durante la discussione), urlare e minacciare. Fino all’arrivo dei militari che lo portavano in caserma e raccoglievano il racconto della vittima.

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