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Cronaca Centro Storico / Porta Pesa

Quell'albero di Natale "decapitato" a Porta Pesa: "Un vero sfregio per il quartiere"

Amaro lo sfogo di una negoziante del quartiere: uno sfregio che induce a pensare ad un atto di vendetta per non essere riusciti a rubare l'abete

“Una carognata in piena regola!”. Questo lo sfogo amaro di Marisa Rosi, vivaista e anima verde della Pesa. A lei si deve se questo scorcio urbano è sempre fiorito e tinto di verde. Gli anonimi mascalzoni che, nella notte di lunedì, hanno decapitato l’abete della Pesa hanno compiuto un vero misfatto contro il quartiere e contro la natura.

“Era un abete che stava in un ampio contenitore da tre anni e aveva attecchito perfettamente: cosa che succede di rado a queste piante, quando stanno in vaso”, commenta Marisa. “Aveva preso così bene da generare pignette e vegetare robustamente. Tanto che con mio marito pensavamo di trapiantarlo in un vasconcino più grande: l’avevamo già preparato, sempre in plastica, ma lavorato”, aggiunge.

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I malandrini devono aver provato a portare via il vaso e tutto, come si desume dalle strisciate visibili per terra. Ma il peso di oltre un quintale li ha dissuasi dall’attuare il proposito. Allora – valendosi forse di uno scalandrino, data l’altezza dell’abete – sono saliti in alto e lo hanno tagliato. Non spezzato, ma letteralmente segato per mezzo di un utensile che si erano portati dietro”.

Ora l’abete mozzato è lì, in attesa di essere rottamato e sostituito con una pianta integra. Commentano Marisa e sua figlia Paola: “Che tristezza! Quello che più amareggia è il vero sfregio che hanno voluto compiere, quasi per vendicarsi del fatto di non essere riusciti a portarlo via”.

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