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Cronaca

I soliti ignoti tentano di forzare gli accessi del teatro Bicini

Il teatro è comunale, ma la gestione è stata affidata dal Comune di Perugia all’Associazione culturale “Club Canguasto”

I soliti ignoti tentano di forzare gli accessi del teatro comunale Franco Bicini. Ma la porta resiste e se la svignano, scornati, con la coda tra le gambe e a mani vuote.

Il Bicini è il teatro ricavato da un ex magazzino del Comune e da una bottega di fabbro.  Ricorda nel nome uno dei più apprezzati uomini di teatro perugini: Franco, autore, attore, regista, cofondatore (con Mariella Chiarini) del Canguasto. Che, nei decenni, ha regalato ai cittadini della Vetusta momenti di sano divertimento, ma anche occasioni di riflessione sulla vita e sul nostro modo di stare al mondo.

“Non è la prima volta che ci provano”, ricorda Mariella. “Precedentemente tentarono poco più avanti. Ma gli andò sempre male. Stavolta volevano forzare la porta d’emergenza. Che però ha resistito e li ha indotti a desistere. O forse potrebbero essere stati disturbati dal passaggio di qualche residente di via del Cortone”.

Il teatro è comunale, ma la gestione è stata affidata dal Comune di Perugia all’Associazione culturale “Club Canguasto”, che onora l’impegno con una stagione di robusta qualità, attuata con risorse e produzioni interne, ma anche ospitando compagnie di fuori. Che fanno letteralmente la fila per recitare in questa autentica  bomboniera, con un pubblico – di perugini e non – pienamente fidelizzato.

Gli aspiranti predoni, dunque, ci hanno maldestramente provato. Ladri, segnati da una profonda contraddizione: da un lato navigati, dall’altro sprovveduti.

Inadeguati a livello di scasso perché, facendo leva con attrezzi specifici, non sono riusciti a entrare. Sebbene i malandrini abbiano prodotto dei danni che hanno richiesto l’intervento di tecnici specializzati: si tratta, infatti, di porte certificate sulle quali può mettere le mani solo chi è accreditato dall’azienda produttrice. Altrimenti, la garanzia viene meno. Ed è evidente che gli interventi sono economicamente gravosi.

Gli aspiranti ladri dovrebbero invece essere dei professionisti dal punto di vista dei contatti. A chi, infatti, si può pensare di vendere costosi riflettori da palcoscenico, se non a gente del giro? È accaduto qualche tempo fa che attrezzature da palcoscenico siano state sottratte a un teatro in zona Fontivegge. Quel materiale non è stato ritrovato ed è evidentemente finito nel giro degli specialisti.

Dunque, il target dei ladri del Bicini doveva essere lo stesso. Cosa pensavano di trovare – anche se fossero riusciti a penetrare all’interno – soldi? È noto che gli incassi vengono portati via e non lasciati in teatro.

Pertanto, il bottino auspicato doveva essere certamente costituito da attrezzature tecnologiche. Che quei mariuoli sapevano bene a chi rivendere.

Ma stavolta, gli è andata a buco. Con soddisfazione di tutti.

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