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Il blog di Franco Parlavecchio - Emergenza incendi, ma per salvarci e salvare la nostra terra serve più prevenzione

Ci troviamo in una paradossale situazione di emergenza, con roghi troppo spesso di origine dolosa in quasi tutta Italia che mettono a rischio i centri abitati

Acqua e fuoco, fuoco e acqua: due facce della stessa medaglia. Due elementi vicini che sono accomunati dal fatto di essere oggetto di generale disattenzione mista a maleducazione. Ci troviamo in una paradossale situazione di emergenza, con roghi troppo spesso di origine dolosa in quasi tutta Italia che mettono a rischio i centri abitati. I turisti fuggono spaventati mentre brucia un pezzo fondamentale della nostra economia, la parte insostituibile della nostra bellezza.

Si tratta di veri e propri atti criminali, densi di interessi economici, che oltre al disagio lasciano una striscia di inquinamento insopportabile.  Ogni volta si parla di inasprire le pene per i piromani ma ancora c’è molta strada da fare. Tutti chiedono un supporto al Governo ma l'unico vero aiuto è investire nella prevenzione. 

Tale investimento deve essere in primo luogo culturale e sociale, in modo da aumentare l'educazione e la consapevolezza della popolazione rispetto alla comprensione e alla lotta contro il fenomeno. Nel 2017 è grave che alcune persone possano ritenere gli incendi "utili ad uno scopo" o che alcuni criminali siano capaci di bruciare ettari di terra per puro divertimento.

E’ strano come tutti noi facciamo uso di sofisticate tecnologie, abbiamo l’ultimo modello di cellulare o televisore, ma sulla tecnologia applicata al territorio siamo ancora molto carenti. Esistono sensori in grado di avvertire in tempo reale la rilevazione di fumo e sistemi all’avanguardia che possono prevenire il diffondersi delle fiamme servendosi anche di infrastrutture wireless, come ad esempio il telerilevamento satellitare.

E poi ci sono i droni, i veri pompieri del futuro che limitano l’intervento umano e ne garantiscono la sicurezza. E l’acqua?  Come si fa ad aver gravi carenze d'acqua in Italia? I coltivatori usano la metà delle risorse idriche italiane. Tuttavia con app, droni e metodi innovativi si potrebbe risparmiare fino al 25%. Anche i questo caso droni e satelliti sono in grado di conoscere il terreno e seguire la crescita delle piante. Indicano quando, quanto e come usare l’acqua.

Purtroppo gli sprechi e le inefficienze della rete idrica fanno sorgere forti dubbi sulla consapevolezza in merito all'essenzialità dell’acqua, almeno fino a quando non viene razionata…   Il sistema idrico italiano ha una percentuale media di perdite del 30%, con peggioramenti negli ultimi anni.

Dopo un "bel" decreto salva banche ora ci vorrebbe un altrettanto bel decreto che salvi noi, le nostre risorse naturali e il nostro territorio, perché viviamo sempre nell' emergenza e prima o poi dobbiamo deciderci a voler essere salvati…

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