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Martedì, 23 Aprile 2024
Salute

"Sopravvivere" al Natale in famiglia quando ci sono dei problemi: cinque regole d'oro

La psicoterapeuta Marinella Cozzolino spiega perché per qualcuno le feste non sono solo "una immagine idilliaca da spot pubblicitario" e come gestire le difficoltà

Quando arrivano le festività netalizie e si prosettano parecchio giorni festivi da trascorrere in casa in famiglia, non per tutti è sempre una festa. Ci sono infatti situazioni particolarmente difficili, come sottoliena anche la Dottoressa Marinella Cozzolino, Psicoterapeuta, Sessuologa clinica e ideatrice di Dimmy.it il portale della psicologia, che, con estremo realismo, racconta come le feste per qualcuno non sono solo "una immagine idilliaca da spot pubblicitario" alle prese con torroni e panettoni, ma anche occasione di problemi qualora vi siano questioni irrisolte con la famiglia o con sé stessi. "Non a caso tra gennaio e marzo aumentano le richieste di terapia da parte dei “Christmas survivors”", sottolinea. 

Chi sono i "Christmas survivors”

I cosiddetti "sopravvissuti del Natale" si avvicinano alla terapia per ragioni diverse, "ma poi ci si rende poi conto che, alla base di una problematica c’è spesso un rapporto familiare disfunzionale", prosegue la psicologa. "Queste persone hanno problemi a pensare un Natale in famiglia, perché in loro produce ansia", chiarisce l’esperta. Ecco quali sono i cinque problemi ricorrenti constatati dalla psicologa ed altrettante soluzioni per affrontarli. 

1) La famiglia cambia: come gestire l'allontanamento dei figli 

Tra le questioni che possono generare ansia, il riadattamento a nuove dinamiche familiari, dovuto all'evoluzione del nucleo familiare stesso. "Le famiglie vivono evoluzioni e perdono i nonni, ma si allargano con l’ingresso di coniugi, cognati, nipoti, figure esterne con abitudini diverse dalle proprie che nei giorni di festa devono spesso convivere forzatamente - sottolinea la dottoressa - In alcuni casi c’è bisogno fare una scelta tra la famiglia d’origine e quella attuale, oppure unire le due famiglie e fare tutto insieme, anche se può risultare davvero scomodo".

A questo propostito, un nodo fondamentale è quando i genitori si trovano a dover gestire gestire l'amarezza per l’assenza del figlio che magari, per la prima volta, trascorrerà il Natale o il Capodanno con gli amici o con il partner.  "Molto spesso - sottolinea Cozzolino - questa delusione sfocia in ricatto morale: “Se non ci sei alla cena dai nonni non andiamo neanche noi”. Questo atteggiamento può creare un senso di colpa nel figlio. Inutile dire che i genitori devono imparare lo svezzamento, accettare e rispettare le scelte dei figli e lasciarli andare". 

2) Problema regali "sbagliati"

Anche lo scambio dei regali, fatto che di per sé dovebbe essere un momento piacevole per tutti, può sfociare in momenti di tensione. "Per alcuni il cadeau perfetto è una sciarpa, un libro, insomma un oggetto dal valore simbolico. Altri però optano per un regalo importante: un gioiello, un oggetto ipertecnologico. E quando dai pacchetti escono cose così diverse si crea quanto meno imbarazzo", prosegue Cozzolino. "È importante ricordare che il regalo di Natale deve essere un oggetto simbolico. Evitate di strafare. Mettetevi d’accordo, dove è possibile, sulla tipologia di regalo". 

La psicoterapeuta invita poi a considerare i regali non nella loro concretezza ma come "ali". "Il forno a microonde alla moglie potrebbe rivelarsi una pessima idea - sottolinea - Il messaggio che lei potrebbe cogliere è: “Mi identifichi con la casa”. Altro regalo infelice è quello fatto “perché serviva”. In alcuni casi poi, la moglie ritiene che il marito abbia comprato il regalo per se stesso, quando ad esempio le regala lingerie. In tutti questi casi, seppure per motivi diversi, bisogna affrontare un senso di delusione. Un regalo, indipendentemente dal valore, deve rappresentare un pezzetto di sogno. Può essere meraviglioso un libro di poesie, un braccialetto con una scritta simbolica, un anello anche in argento ma che rappresenti una promessa, un profumo che ricordi qualcosa, il tutto pensato sulla persona". 

3) Un figlio vuole un regalo, ma costa troppo. Cosa fare?

La maggior parte delle volte i bambini nella tradizionale letterina a Babbo Natale elencano una lista di desideri che non sono proprio alla portata economica di mamma e papà. Come comportarsi in questi casi? E' importante adottare un atteggiamento proattivo. "Regaliamo ai ragazzi la possibilità di desiderare e rinforzare i propri desideri - dice la psicoterapeuta - Basterà acquistare un salvadanaio in terracotta, inserire all’interno qualche soldo e dire al bimbo o alla bimba che aspetta il regalo costoso che nei prossimi mesi tutti aggiungeranno soldi a quel salvadanaio fino a raggiungere la cifra giusta, nonni e zii compresi". 

4) Le aspettative deluse

Le feste sono il periodo peggiore per fare bilanci. Guai a mettersi a ragionare sui traguardi non raggiunti durante l'anno. "È fondamentale guardare quello che si è riusciti a diventare non il punto dove non si è ancora arrivati e, comunque, se si è troppo indietro rispetto alle proprie aspettative chiedersi: perché mi sto frenando?", spiega l’esperta.

5) Il Natale per i single: come alleviare il senso di solitudine

C'è poco da tergiversare: per chi è single e non ha creato una famiglia propria, è possibile che il Natale crei un senso di solitudine. Cosa fare in questo caso? "Tutto è molto soggettivo ma il mio suggerimento è di rendersi utili. Fatevi vivi con qualche associazione di volontariato, date la vostra disponibilità e passerete il Natale più bello della vita", consiglia la Dottoressa Cozzolino. "È importante che ciascuno senta se stesso e decida cosa fare". 

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